L’Italia cerca urgentemente questi lavoratori in giro per il mondo. Potranno lavorare senza cittadinanza e con strutture esclusive

Ilena D’Errico

14 Dicembre 2024 - 14:30

L’Italia cerca urgentemente questi lavoratori in giro per il mondo, con la possibilità di lavorare in strutture esclusive anche senza cittadinanza. Ecco di cosa si tratta.

L’Italia cerca urgentemente questi lavoratori in giro per il mondo. Potranno lavorare senza cittadinanza e con strutture esclusive

L’Italia cerca urgentemente lavoratori in giro per il mondo che potranno avere un contratto in Italia, anche senza cittadinanza, operando in strutture esclusive. La ricerca è direttamente correlata alla mancanza di professionisti italiani per coprire i ruoli vacanti. Le disposizioni sono contenute nel decreto flussi, secondo le indicazioni del ministero dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche sociali, dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Turismo.

L’impiego di lavoratori stranieri è regolamentato per colmare, almeno in parte, le lacune di alcuni settori occupazionali. Allo stesso tempo è necessario tutelare questi lavoratori e offrire condizioni appetibili, ovviamente senza penalizzare i cittadini italiani alla ricerca di lavoro. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

L’Italia cerca urgentemente questi lavoratori in giro per il mondo

Secondo la circolare interministeriale n. 9032 del 24 ottobre 2024 l’Italia autorizza l’ingresso di:

  • 70.720 persone per lavoro subordinato non stagionale;
  • 730 persone per lavoro autonomo;
  • 110.000 persone per lavoro subordinato stagionale.

I datori di lavoro italiani che intendono assumere lavoratori stranieri per un impiego non stagionale devono preventivamente verificare la disponibilità dei cittadini. In particolare, sarà necessario inviare una richiesta presso il Centro dell’impiego per controllare se siano presenti lavoratori idonei e disponibili sul territorio nazionale. L’iter di assunzione non può infatti essere portato a termine senza la certificazione di indisponibilità del Cpi. Quest’ultima viene sostituita dall’autocertificazione del datore di lavoro in caso di mancato riscontro dal Cpi entro 8 giorni dalla domanda.

In caso di disponibilità di lavoratori sul territorio nazionale, invece, il datore di lavoro dovrà convocarli per un colloquio. L’eventuale esito negativo della selezione dovrà essere comunicato e motivato al Cpi per ricevere il nulla osta e assumere un lavoratore straniero. Per gli impieghi a carattere stagionale, invece, non è richiesta la verifica preventiva. In ogni caso, il datore di lavoro dovrà acquisire l’asseverazione per certificare il rispetto dei presupposti normativi, quando richiesto dalla legge.

Tra i settori per cui è richiesta l’asseverazione c’è anche l’assistenza familiare e socio-sanitaria, mentre non è necessaria quando le domande passano attraverso le organizzazioni firmatarie del Protocollo d’Intesa con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Per il 2025 l’ingresso di lavoratori stranieri per lavoro subordinato non stagionale è consentito nei seguenti settori produttivi:

  • autotrasporto merci per conto terzi;
  • edilizia;
  • turistico-alberghiero;
  • meccanica;
  • telecomunicazioni;
  • alimentare;
  • cantieristica navale;
  • trasporto passeggeri con autobus;
  • pesca;
  • acconciatori;
  • elettricisti;
  • idraulici.

Le quote per il lavoro non stagionale subordinato, complessivamente 70.720, comprendono un quantitativo di quote riservate a lavoratori in particolari situazioni di difficoltà.

Lavoratori stranieri Quote riservate
Cittadini di stati promotori di campagne mediatiche contro l’immigrazione irregolare 2.850
Cittadini di Stati con accordi in materia migratoria* 25.000
Cittadini di Paesi in cui entreranno in vigore accordi migratori entro il 2027 28.000
Lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela 90
Apolidi e rifugiati 180

Si aggiungono inoltre 9.500 unità riservate ai lavoratori subordinati non stagionali da impiegare nell’assistenza familiare e socio-sanitaria.

*I Paesi con cui l’Italia ha stretto accordi relativi all’immigrazione sono i seguenti:

  • Albania;
  • Algeria;
  • Bangladesh;
  • Bosnia Erzegovina;
  • Corea del Sud;
  • Costa d’Avorio;
  • Egitto;
  • El Salvador;
  • Etiopia;
  • Filippine;
  • Gambia;
  • Georgia;
  • Ghana;
  • Giappone;
  • Giordania;
  • Guatemala;
  • India;
  • Kirghizistan;
  • Kosovo;
  • Mali;
  • Marocco;
  • Mauritius;
  • Moldova;
  • Perù;
  • Repubblica di Macedonia del Nord;
  • Senegal;
  • Serbia;
  • Sri Lanka;
  • Sudan;
  • Tunisia;
  • Ucraina;
  • Montenegro;
  • Niger;
  • Nigeria;
  • Pakistan.

I lavoratori stranieri non dovranno avere la cittadinanza italiana, ma comunque rispettare i requisiti professionali richiesti a seconda del settore. Per esempio, riguardo all’autotrasporto merci e alla guida di autobus sono richieste patenti di guida straniere equipollenti e convertibili in Italia secondo gli accordi internazionali. Al momento, ciò riguarda le patenti conseguite in Albania, Algeria, Marocco, Moldova, Repubblica di Corea (soltanto per la categoria D), Repubblica di Macedonia del Nord, Tunisia e Ucraina.

Per quanto riguarda, invece, il lavoro stagionale l’ingresso dei lavoratori stranieri è concesso per il settore agricolo e turistico-alberghiero. Si precisa che il settore agricolo comprende anche gli operai florovivaisti e il personale addetto all’allevamento di animali.

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