Quale ripresa economica sta interessando l’Italia? In 4 punti, tutti i dettagli sull’attuale situazione come fotografata da Confindustria. In evidenza luci e ombre della crescita nel nostro Paese.
Italia: la ripresa viaggia su diverse velocità, come si può sintetizzare in almeno 4 punti ricavati dall’ultimo report del Centro Studi Confindustria.
Nello specifico, attraverso la Congiuntura flash di maggio sull’andamento economico nazionale e, in generale europeo e internazionale, gli analisti hanno evidenziato che la crescita in Italia sta continuando, pur se con segnali contrastanti e di debolezza.
Nel secondo trimestre 2023, infatti, il nostro Paese ha mostrato un Pil trainato dai servizi, ma non dalla manifattura, con una produzione industriale in Eurozona che è scesa a marzo, portando in negativo il primo trimestre.
L’inflazione resta elevata sebbene i prezzi del gas continuano a scendere, mentre sono i tassi pagati dalle imprese a fare il balzo ad aprile. Segnali misti anche per i consumi.
Tutti i dettagli sulla situazione economica italiana in 4 punti.
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1. Servizi e industria: quale crescita in Italia?
Il settore servizi si è mostrato in gran forma e, ad aprile, il PMI del comparto è cresciuto ancora, con un 57,6 dal precedente 55,7. Il turismo, nel primo trimestre 2023, ha mostrato un’ottima performance sul periodo 2022 e la spesa dei vacanzieri stranieri ha messo a punto un +30,7%.
Meno rosea la situazione industriale. A marzo si è verificato il terzo calo consecutivo, con un -0,6%. Il primo trimestre si è chiuso con un -0,1%, evitando quindi un tonfo più ampio grazie alla scia di supporto da dicembre.
Il grafico sottostante elaborato da Confindustria mostra come il settore manifatturiero sia ancora debole nelle principali economie Ue, anche se l’Italia risulta in vantaggio:
Attenzione, però: il report ha indicato che c’è un peggioramento in vista: “il PMI in aprile è bruscamente crollato in area di contrazione (46,8 da 51,1). A maggio, la fiducia delle imprese è di nuovo calata: meno ordini, più basse attese sulla produzione. La domanda estera non tira più: l’export italiano di beni si è fermato, in media, nel 1° trimestre 2023.”
2. Inflazione: la buona notizia viene dal gas
Il gas sta registrando nuovi minimi e questo è un segnale positivo per l’inflazione, considerando, però, che il suo livello resta elevato. Ad aprile si è assistito a uno stop del rallentamento con l’indice dei prezzi al consumo a +8,2% annuale rispetto al precedente +7,6%.
Nel grafico Confindustria la situazione:
Ci sono ancora tensioni nei prezzi: “la dinamica dei prezzi al consumo dei beni e servizi core continua a salire (+4,9%), incorporando i passati rincari energetici”, scrive la nota. Quelli alimentari sono a +11,8%.
3. Pressione per le imprese
Le aziende italiane stanno pagando tassi per i prestiti sempre più alti, con un +4,30% a marzo che supera di gran lunga il livello di fine 2021 (1,18%).
Il grafico mostra la situazione:
L’analisi è chiara: “il credito a condizioni molto più onerose fa sì che lo stock di prestiti alle imprese si stia contraendo sempre di più (-1,0% annuo a marzo): manca perciò un sostegno a produzione e investimenti”.
In previsione dei altri aumenti dei tassi di interesse da parte della Bce, anche se di soli 25 punti base, questa prospettiva per le imprese può ancora peggiorare.
4. La ripresa dei consumi e del lavoro
La domanda dei consumatori non è omogenea. Se, da una parte, si assiste al ritorno delle vendite di auto nuove, dall’altra gli acquisti di beni alimentari sono in calo.
Come evidente nel grafico Confindustria, peggiora la visione della propria situazione economica delle famiglie e in termini di volume i consumi di beni alimentari diminuiscono.
Positivo il segnale sul mondo del lavoro, con +80.000 occupati nel primo trimestre.
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