I risultati del sondaggio di Money.it: lettori divisi sul Superbonus, ma per il 54% dei rispondenti è stata giusta l’abolizione della misura varata dal governo Conte bis.
Superbonus? Gli italiani non lo rimpiangono. Questo è il responso del sondaggio lanciato da Money.it proprio nel momento in cui, non solo in Italia visto quanto scritto nella giornata di ieri da Bruxelles, molto si sta discutendo in merito alla misura varata ai tempi del secondo governo Conte.
Come si può vedere dai risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, i tanti lettori che hanno risposto si sono sostanzialmente divisi sul tema.
Alla fine con il 54% dei voti a imporsi sono stati quelli che hanno reputato come giusta la decisione presa dal governo Meloni di stoppare il Superbonus 100%, una scelta questa più volte rivendicata dalla premier di recente.
La misura è stata varata allo scopo di risollevare il settore dell’edilizia - uscito devastato dalla pandemia - e, al tempo stesso, migliorare l’efficientamento energetico degli edifici interessati dai lavori. Caduto il secondo governo Conte, il provvedimento è stato modificato ma non abrogato da Mario Draghi, con lo stop che è arrivato per mano del governo Meloni varando a febbraio 2023 un decreto che prevede lo stop alla cessione dei crediti per tutti i bonus fiscali edilizi, compreso il Superbonus.
Ora che deve essere varata la legge di Bilancio 2024, Giorgia Meloni ha dato la colpa delle poche risorse a disposizione ai tanti miliardi spesi per il Superbonus. Un’accusa respinta da Giuseppe Conte, con la Commissione europea che nelle scorse ore ha dichiarato che la minor crescita del Pil in Italia sarebbe dovuta soprattutto alla fine dei bonus per l’edilizia.
Il sondaggio premia lo stop al Superbonus
Stando al sondaggio i lettori di Money.it si sono detti per la maggior parte d’accordo con la scelta del governo di dire basta al Superbonus 100%. L’esito incerto però fa da spia di come questa scelta non sia piaciuta a tutti.
L’ultima polemica infatti è quella riguardante i cosiddetti esodati del Superbonus, una problematica che riguarderebbe migliaia di italiani che ora si ritrovano a far fronte a lavori non ultimati o debiti da ripianare.
In audizione alla Camera, il direttore generale del ministero dell’Economia Giovanni Spalletta ha spiegato che il costo del solo Superbonus per le casse dello Stato ha raggiunto la cifra di 86 miliardi di euro, una cifra doppia rispetto a quanto previsto inizialmente.
“Se per la manovra ci sono quattro soldi è grazie ai nostri predecessori che hanno buttato miliardi tentando di comprare consenso” ha dichiarato Giorgia Meloni dal palco dell’assemblea di Fratelli d’Italia.
Il Superbonus così sarà la foglia di fico dietro la quale Meloni tenterà di nascondere le difficoltà del suo governo a mantenere le promesse elettorali, con Bruxelles che paradossalmente ha attribuito proprio alla fine dei bonus il motivo del rallentamento del Pil italico, senza contare il -0,7% che ha fatto registrare la produzione industriale a luglio rispetto al mese precedente: ormai siamo entrati in campagna elettorale per le elezioni europee e, da qui a giugno, lo scontro politico non potrà che aumentare.
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