Le spese militari eccessive, la deindustrializzazione a favore delle importazioni dai Paesi Clienti e l’accumulo di debiti verso l’estero sono una miscela esplosiva per gli USA.
I sistemi imperiali, quelli in cui un Paese sovrasta in termini di potenza economica i Clienti, assorbendo il loro surplus in cambio di sicurezza militare, sono per ció solo asimmetrici: uno scambio ineguale appesantisce il Centro a favore della Periferia.
Il Centro deve aumentare le spese militari, che sostengono un apparato socialmente ed economicamente improduttivo, mentre la Periferia produce più di quanto necessario per soddisfare la domanda di importazioni di merci da parte del Centro. Il Centro si deindustrializza a favore della Periferia, cui deve rendere disponibili “risorse appetibili”, idonee per tenerla legata a sé.
Arrivando al dunque, la globalizzazione è definibile come quell’assetto di interconnessione senza barriere nazionali della produzione di beni e servizi che ha caratterizzato l’economia mondiale a partite dalla adesione dei Paesi ex-comunisti alla Unione europea, dovuta alla dissoluzione dell’URSS ed al processo di smantellamento della CSI che era subentrata, e completato nel 2001 con l’adesione della Cina al WTO. [...]
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