Lavorare sempre in smart working, con orari flessibili, senza capi e con la settimana che si conclude il venerdì alle 13: è questo l’esperimento dell’azienda torinese Advice Group. I dettagli.
Lavorare in smart working sempre, al 100 per cento, e senza avere un capo o più capi: questa è l’idea di un’azienda italiana. Si tratta di Advice Group, un’azienda specializzata in tecnologie per il marketing con sede a Torino, che conta 70 dipendenti e vanta 10 milioni di fatturato.
L’esperimento che abbina settimana corta, lavoro agile totale, orari flessibili e struttura democratica dell’azienda, non più piramidale, è possibile grazie a un accordo sindacale e in prima battuta avrà una validità di sei mesi, fino ad aprile 2023.
Si tratta per l’appunto di un esperimento, audace, e che esprime tutta la capacità di guardare a un futuro del lavoro diverso rispetto a quello cui siamo abituati, senza rendere pertanto vana l’esperienza di oltre due anni di pandemia.
La notizia dello smart working totale e senza capi arriva proprio nella settimana in cui si parla anche della settimana corta a parità di stipendio di Intesa San Paolo.
Vediamo ora nel dettaglio come è possibile lavorare in smart working totale e senza capi secondo l’esperimento dell’azienda italiana Advice Group.
Lavorare in smart working totale e senza capi: l’esperimento italiano
Lavorare in smart working totale e senza capi in un’azienda che abbandona la struttura completamente gerarchica da oggi è possibile e per almeno i prossimi sei mesi.
“Vogliamo cancellare tutte le rigidità del lavoro per concentrarci sugli obiettivi ed esaltare i talenti. Lavorare meglio e con maggior profitto.”
Così presenta il progetto, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Flavio Furbatto imprenditore torinese che nel 2006 ha fondato Advice e che continua:
“Durante il Covid ci siamo accorti che si può gestire una società anche da remoto, tanto che abbiamo assunto persone da ogni parte d’Italia che non si sono mai mosse da casa loro pur integrandosi alla perfezione. E oltre tutto siamo cresciuti a doppia cifra. Da lì ho maturato l’idea di rivoluzionare l’organizzazione.”
Ma cosa prevede allora l’esperimento oltre il lavorare in smart working? Più nel dettaglio l’esperienza Advice Group si muove intorno a diversi elementi centrali:
- abolizione dell’orario di lavoro rigido sostituito da quello flessibile;
- abolizione dell’ufficio che lascia spazio allo smart working;
- eliminazione del capo;
- partecipazione dei collaboratori ai profitti.
Non solo, la settimana di lavoro si riduce e pur rimanendo di cinque giorni, il venerdì la giornata lavorativa si conclude a ora di pranzo, alle 13. Lo smart working sarà al 100 per cento, ma resta l’ufficio che viene anche affittato come spazio di lavoro da prenotare tramite un’app. Ai dipendenti tuttavia sarà chiesto di partecipare una volta a settimana a un pranzo aziendale e a dei corsi di formazione.
“Non siamo più un’azienda perché da oggi noi operiamo in micro-team - spiega ancora Furbatto - ci sono i gruppi delle vendite, gli sviluppatori, l’amministrazione, la finanza: ognuno con un coordinatore che gestisce il lavoro e fissa gli obiettivi. Zero controllo, e nessun obbligo di presenza in ufficio che sarà facoltativo.”
Lavorare in smart working totale e senza capi: squadre autogestite e profitti
I collaboratori di Advice Group potranno quindi scegliere di non andare in ufficio e di lavorare in smart working al 100 per cento. Come abbiamo detto non ci sono capi nell’esperimento dell’azienda torinese, ma i lavoratori divisi in vari team. L’azienda ha istituito poi la figura del People & Culture manager che ha il compito di coordinare i vari team.
“Non vigileremo - spiega Furbatto sempre al Corriere - perché qui non ci sono controllori, bensì squadre autogestite. Se un addetto centra gli obiettivi non deve rimanere per forza a guardare lo schermo per otto ore, poi chiaramente dipende anche dalle funzioni che si hanno. Se si lavora direttamente con un cliente bisogna essere disponibili e reperibili.”
Inoltre l’esperimento di Advice Group prevede anche le stock option, che verranno estese ai collaboratori.
I sei mesi serviranno proprio a capire se questa tipologia di lavoro è fattibile e cosa andrà migliorato, valutando l’impatto sull’azienda e anche sulla qualità della vita dei dipendenti.
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