Come Biden, anche Trump, 77 anni, ha dato chiari segnali che le sue gaffe linguistiche e di contenuti mettono in rilievo le sue declinanti capacità cognitive.
“Si tratta di Sioux City, non Sioux Falls”. Queste le parole sussurrate dal senatore statale Brad Zaun a Donald Trump correggendo l’ex presidente che aveva confuso i due nomi. Poco dopo Trump si ripresentò al podio correggendosi, chiedendo retoricamente quanti dei presenti fossero di Sioux City.
I media si sono concentrati recentemente sull’anzianità di un possibile secondo mandato per l’ottantenne attuale presidente Joe Biden. Nelle ultime settimane però anche Trump, 77 anni, ha dato chiari segnali che anche le sue gaffe linguistiche e di contenuti mettono in rilievo le sue declinanti capacità cognitive.
Due dei candidati alle primarie repubblicane, Ron DeSantis, governatore della Florida, e Nicki Haley, ex governatrice del North Carolina, hanno rilevato i continui errori linguistici come riflesso dell’anzianità di Trump. DeSantis ha dichiarato recentemente che l’ex presidente non è quello della campagna del 2015 e 2016, asserendo che ha perso “l’acutezza” aggiungendo che si tratta di un vero “peccato”. [...]
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