Come diventare una startup turistica: le regole previste e come funzionano queste startup innovative.
È tempo d’estate e quindi tempo di viaggi e di turismo! Un altro inverno difficile è ormai alle spalle, un inverno che purtroppo ci ha riservato ancora tanti colpi di scena e notevoli difficoltà.
È sempre più forte in ognuno di noi il desiderio di tornare alla normalità e alla libertà, che porta con sé anche la voglia di muoversi e viaggiare. E, sebbene stiamo assistendo a un caos nel settore dei trasporti, è anche vero che tutto il settore del turismo - pesantemente colpito dalla pandemia - è pronto a riaccoglierci al meglio.
È tempo quindi di parlare delle “Startup Turismo”, e sono felice di farlo perché di questa figura particolare di startupinnovativa si parla sempre troppo poco, eppure il turismo è un asset di fondamentale importanza per il nostro Paese.
Cosa sono le «Startup Turismo»?
Pochi sanno che nel 2014, con il decreto legge 31 maggio 2014 n. 83 e in particolare con l’articolo 11 bis, il legislatore ha dato vita a questa figura speciale di startup innovativa.
Infatti - si legge nel testo della norma - si considerano startup innovative anche le società che abbiano come oggetto sociale la promozione dell’offerta turistica nazionale attraverso l’uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche. Tali servizi devono riguardare la formazione del personale dipendente, la costituzione e l’associazione di imprese turistiche e culturali, strutture museali, agenzie di viaggio al dettaglio, uffici turistici di informazione e accoglienza per il turista e tour operator di autotrasporto; l’offerta di servizi centralizzati di prenotazione in qualsiasi forma, compresi sistemi telematici e banche di dati in convenzione con agenzie di viaggio o tour operator, la raccolta, l’organizzazione, la razionalizzazione nonché l’elaborazione statistica dei dati relativi al movimento turistico; l’elaborazione e lo sviluppo di applicazioni web che consentano di mettere in relazione aspetti turistici culturali e di intrattenimento nel territorio nonché lo svolgimento di attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell’offerta turistica nazionale, in forma di servizi di incoming ovvero di accoglienza di turisti nel territorio di intervento, studiando e attivando anche nuovi canali di distribuzione.
Tutte le società che, quindi, hanno come oggetto sociale la promozione dell’offerta turistica nazionale, in particolare attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche e con l’impiego di tecnologie innovative, posso definirsi Startup Turismo e possono quindi beneficare della normativa ad hoc per le startup innovative con tutte le agevolazioni previste.
Come farlo? Dovranno costituirsi come startup innovativa, richiedere l’iscrizione al Registro Speciale delle imprese innovative e potranno godere dei benefici per i 5 anni successivi. Non solo, potranno godere delle agevolazioni fiscali previste per le imprese innovative e, sopratutto potranno intercettare maggiori capitali. È dimostrato, intatti, che le startup hanno capacità di attrarre investimenti per più del doppio rispetto alle società ordinarie.
L’intento del legislatore è stato quello di spingere il più possibile lo sviluppo tecnologico nel settore turistico, un’industria fondamentale per l’Italia che vale circa 93 miliardi di euro (il 6% del Pil e il 13% se si considera anche iv valore indiretto ed indotto) e che nell’anno horribilis del turismo - forse il più difficile di sempre - ha perso oltre 14 miliardi di euro.
Anche le “Startup-Turismo” purtroppo hanno segnato una battuta d’arresto improvvisa. L’ultimo report del Mise, indica poco più di 70 startup-turismo iscritte al registro speciale delle imprese. Un numero che può sembrare ancora molto basso, ma va considerato che non tutte quelle che operano nel settore vengono indicate necessariamente nella medesima categoria. Molte ricadono nelle categorie dei “servizi alle imprese”, o del “commercio” oppure dei “trasporti”.
Hanno sede quasi tutte in Lombardia, ma una crescita degna di nota si registra in Puglia, regione che ha molto investito negli ultimi anni proprio sul turismo. Offrono in particolare servizi di digital marketing & content (oltre 20%), experience provider (oltre 18%), tecnology provider (16%) ma anche marketplace, tour operator, accomadation ecc.. Il 63% ha un modello di business misto, ovvero rivolto sia alle imprese (B2B) sia al turista (B2C). Purtroppo il 50% di esse stima di aver dimezzato il proprio fatturato, mentre 1/3 stima una perdita subita del 75%.
Ma grazie al dinamismo tipico delle startup e grazie alla resilienza, che tutto il comparto dell’innovazione ha dimostrato durante la pandemia, 2/3 ha sviluppato un nuovo prodotto o servizio e 1/3 ha compiuto un pivot. E sì, perché in questa fase di ripresa del Paese, le imprese innovative - più di altre società - si sono dimostrate capaci di cogliere nuovi bisogni, di dare nuove risposte e creare nuove opportunità.
Le nuove tecnologie sono chiamate – ora più che mai - a fornire soluzioni per i nuovi bisogni emersi. E le startup turistiche hanno risposto positivamente a questa sfida. Le startup turistiche hanno creato soluzioni innovative sia per per migliorare la experience dei turisti sia per migliorare l’operatività e la gestione delle attività degli operatori professionali.
Ecco, quindi, che tecnologie come realtà aumentata, realtà virtuale, intelligenza artificiale fanno ingresso massiccio anche nelle agenzie viaggi per creare l’ispirazione giusta al viaggio. Grazie a queste tecnologie, indossando un visore, il turista è proiettato nei luoghi dei desideri, ne assapora in anteprima qualche passaggio ed è pronto a partire.
L’intelligenza artificiale permette di selezionare i dati, i desiderata, le opzioni possibili, per offrire al turista il miglior viaggio possibile.
Soluzioni innovative permettono ai viaggiatori di organizzare la propria vacanza a prezzi vantaggiosi attraverso giftcard scontate, oppure travelbond, oppure travelcard garantite, tutti servizi figli di questa fase post Covid che stiamo vivendo.
Sistemi di prenotazione digitale per spiagge e per luoghi di interesse artistico sono diventati fondamentali. Servizi di smart check-in/out consentono alle strutture ricettive di gestire l’accettazione dei clienti online.
Anche il comparto extra alberghiero - ovvero quello legato al food, così come al transfer, che conta circa 200 mila host privati e 20 mila operatori professionali – si affida alle società innovative, anzi esso gode di quasi il 70% delle nuove tecnologie proposte dalle startup del settore turistico.
Un nuovo modo di fare turismo dunque, dove le vecchie pratiche e i vecchi modelli devono necessariamente abbracciare le nuove soluzioni ad alto valore tecnologico proposte dalle startup del settore che, quindi, diventano cruciali per la ripresa economica del Paese. E che - oggi più che mai - è fondamentale sostenere per accelerare il processo di messa a terra di azioni a supporto della fase storica difficile che stiamo vivendo.
Tutto è pronto, dunque, per “ripartire”. I fondi ci sono e le “Startup Turismo” anche. Prendiamo la valigia, e buona estate!
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