Legge antisprechi, agevolazioni per le aziende che regalano eccedenze alimentari

Chiara De Angelis

12 Marzo 2023 - 07:30

La Legge Antisprechi (106/2016) prevede alcune agevolazioni su IVA, IRES e TARI a favore delle aziende che cedono a titolo gratuito le eccedenze alimentari. Ecco i dettagli.

Legge antisprechi, agevolazioni per le aziende che regalano eccedenze alimentari

A livello mondiale, secondo quando riportato dalla Fao, un terzo dei beni alimentari prodotti non viene consumato. Stando ai dati Eurostat 2020, nell’UE lo spreco di cibo si attesta intorno a 127 chilogrammi per abitante. Le stime sono tutt’altro che incoraggianti: a produrre più rifiuti sono le famiglie (55%) seguite a ruota dalle catene di approvvigionamento alimentare (45%).

Tutto questo spreco, secondo l’analisi condotta dal “No Time to Waste”, costerebbe ben 143 miliardi di euro all’anno. Un vero e proprio schiaffo alla povertà se si considera che sono all’incirca 33 milioni le persone al mondo nelle condizioni di non poter assumere cibo di qualità ogni due giorni.

Un fenomeno questo con delle ripercussioni non solo economiche e sociali, ma anche ambientali. L’Unione Europea si è dimostrata particolarmente sensibile al problema promuovendo una serie di iniziative per ridimensionare la portata del fenomeno. In Italia, invece, la Legge Antisprechi (166/2016) premia con alcune agevolazioni sulle imposte le imprese che regalano eccedenze alimentari.

Vediamo subito cosa prevede la norma e quale impatto ha su IVA, IRES e TARI per le imprese.

Legge Antisprechi sulle eccedenze alimentari, gli obiettivi

Nell’art.1 della Legge Antisprechi è racchiusa la finalità della normativa: ridurre gli sprechi alimentari nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di generi alimentari, farmaceutici e di altri prodotti “premiando” con delle agevolazioni fiscali le imprese che decidono cedere gratis le eccedenze alimentari.

Tutto questo per perseguire più di un obiettivo. Innanzitutto, si punta a recuperare e regalare le eccedenze, non solo alimentari ma anche farmaceutiche e di prodotti di altro tipo, per fini di solidarietà sociale, nell’intento di favorirne il consumo da parte delle persone.

In secondo luogo, la Legge Antisprechi mira a contenere gli effetti negativi a livello ambientale generati dalle eccedenze disincentivando la produzione dei rifiuti (anche biodegradabili diretti in discarica) e spingendo verso la pratica del riciclo e del riuso per allungare la vita dei prodotti stessi.

Ma c’è di più, la Legge vuole contribuire al raggiungimento di altri obiettivi, quelli fissati dal Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare e dal Piano prevenzione dei rifiuti.

Legge antisprechi e eccedenze alimentari, agevolazioni IRES e IVA per le imprese

Analizzati nel dettaglio gli obiettivi della Legge 106/2016, vediamo quali sono le agevolazioni fiscali riconosciute alle imprese che decidono di regalare le eccedenze alimentari. Quest’ultime, se donate a titolo gratuito per i tipo di prodotti previsti dalla norma, non assoggettano le imprese ad alcun effetto fiscale.

Partiamo dall’IRES. Ai fini dell’Imposta sul Reddito delle Società le cessioni fatte a titolo gratuito, secondo quanto stabilito dalla normativa in vigore, non producono un ricavo imponibile, mentre i costi supportati sono da considerarsi fiscalmente deducibili.

Per quel che concerne l’IVA, invece, le cessioni a titolo gratuito non scontano l’imposta perché vengono equiparate all’attività di distribuzione dei prodotti.

Questi non sono però gli unici incentivi offerti alle aziende che decidono di regalare le eccedenze alimentari. Un’altra agevolazione fiscale è riconosciuta dal legislatore ai Comuni per quel che concerne la tassa sui rifiuti.

Nello specifico, alle amministrazioni comunali è data la possibilità di applicare un coefficiente in diminuzione della TARI proporzionale alla quantità di eccedenze non vendute e destinate alla donazione gratuita. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Legge antisprechi, le agevolazioni TARI sulle eccedenze alimentari

È l’articolo 17 della Legge Antisprechi a definire il campo d’azione di quello che possiamo definire come uno “sconto” sulla TARI praticato a favore di chi decide di regalare le eccedenze alimentari. Naturalmente, stiamo parlando di agevolazioni fiscali non accessibili a tutti.

Le agevolazioni TARI sono infatti riconosciute:

  • alle utenze non domestiche;
  • alle attività industriali, commerciali, professionali e generalmente a tutte quelle produttive;
  • a quelle attività che donano a titolo gratuito, direttamente o indirettamente, tali eccedenze alimentari a chi si trova in una condizione di assoluta miseria, in evidente stato di bisogno, o per l’alimentazione degli animali.

In questi casi il Comune ha piena facoltà di decidere se applicare un coefficiente a riduzione della TARI proporzionale alle eccedenze alimentari certificate (articolo 16 della Legge Antisprechi) ritirate dalla vendita e destinate alla donazione gratuita.

Legge Antisprechi, il Comune di Varese taglia la TARI

I Comuni italiani che hanno deciso di riconoscere alle imprese industriali e commerciali, produttrici o distributrici dei beni alimentari, un’agevolazione sulla tassa sui rifiuti come premio della cessione delle eccedenze a titolo gratuito sono diversi. Le amministrazioni di Bologna, Roma, Varese e altre città hanno optato per il taglio della TARI in queste circostanze.

A Varese, come riportato nel sito istituzionale, il Comune ha stabilito un’esenzione TARI a favore degli Enti del Terzo Settore che si prodigano nel recuperare le eccedenze alimentari. Gli interessati al riconoscimento dell’agevolazione dovevano presentare domanda, corredata da tutta la documentazione richiesta, tramite posta elettronica certificata entro la scadenza fissata al 30 novembre scorso.

Una prassi questa consolidata negli anni dalle diverse amministrazioni. Già nel 2017 il Comune di Varese ha fatto sua la Legge Antisprechi per quel che riguarda la riduzione della TARI.

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