L’autopsia smentisce la versione del tabaccaio di Ivrea, indagato per eccesso di legittima difesa. L’uomo sarà sottoposto nuovamente a interrogatorio
L’autopsia smentisce la versione del tabaccaio di Ivrea, che nella notte fra giovedì e venerdì ha ucciso Ion Stavila con un colpo di pistola. Il proiettile che ha trapassato il corpo del ladro, un cittadino moldavo di 24 anni, sarebbe infatti arrivato dall’alto, probabilmente dal balcone di casa del commerciante, Franco Iachi Bonvin. Quest’ultimo è tuttora indagato per eccesso di legittima difesa.
Versione tabaccaio non combacia con autopsia
L’autopsia condotta questa mattina a Strambino dal medico legale Roberto Testi non combacia con la ricostruzione del tabaccaio, che nei giorni scorsi aveva anche raccolto la solidarietà del ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale aveva lanciato l’hashtag “io sto col tabaccaio”.
Il procuratore Giuseppe Ferrando interrogherà di nuovo Bonvin, che nel corso del primo interrogatorio si era avvalso della facoltà di non rispondere. Per questa sera gli altri commercianti della zona fra San Bernardo di Ivrea e Pavone Canavese hanno organizzato una fiaccolata di solidarietà.
Ladro ucciso a Ivrea, la dinamica
Bonvin, che abita al piano superiore del negozio, aveva raccontato agli inquirenti di aver sentito alcuni rumori provenienti dal piano terra, di aver sceso le scale per trovarsi faccia a faccia con i ladri. A quel punto sarebbe nata una colluttazione, e poi Bonvin ha esploso degli spari con il suo Revolver 357 legalmente detenuto. Uno di questi ha trafitto il corpo di Stavila dalla schiena al petto. I due complici sono riusciti a fuggire.
Una versione che fatica a trovare conferma nel parere del medico legale, che ha individuato un foro d’entrata e uno d’uscita, un colpo netto che ha colpito il cuore di Stavila sul lato destro e che gli avrebbe permesso di compiere qualche passo prima di cadere esanime. Il proiettile è stato sparato dall’alto, quindi verosimilmente quando il tabaccaio stava ancora al piano di sopra, dal balcone di casa sua, e secondo la Procura di Ivrea non ci sarebbe stata quindi alcuna colluttazione fra Bonvin e i ladri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA