Lettere dal Fisco in arrivo per chi ha ristrutturato casa con il superbonus e non ha provveduto a presentare la dichiarazione per la variazione catastale dell’immobile.
Lettere in arrivo dall’Agenzia delle Entrate, questa volta nel mirino del Fisco finiscono tutti coloro che hanno ristrutturato casa con il Superbonus senza aver presentato la dichiarazione della variazione catastale o l’auto dichiarazione che i lavori non hanno portato a una variazione della rendita dell’immobile.
Qualche giorno fa il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato che saranno aumentate le rendite catastali degli immobili ristrutturati con i bonus edilizi, nel particolare quelli per cui è stato utilizzato il Superbonus.
L’aumento della rendita catastale, però, non è una novità che il ministro ha anticipato, si tratta invece di una norma prevista dal Testo Unico dell’Edilizia e ribadita dalla Legge di Bilancio 2024. Andiamo con ordine, vediamo di che si tratta e chi rischia di ricevere la lettera dal Fisco.
L’aumento delle rendite catastali non è una novità
L’aumento delle rendite catastali legato alle ristrutturazioni degli immobili non è un’anticipazione del ministro, visto che il Testo Unico dell’Edilizia prevede, infatti, che entro 30 giorni dal termine dei lavori di ristrutturazione debba essere depositata in Comune una prova del fatto che sia stata presentata una variazione catastale dell’immobile. In alternativa è possibile anche presentare una dichiarazione in cui si affermi che i lavori eseguiti non hanno inciso sul classamento dell’immobile (e pertanto non serve una variazione della rendita catastale).
Si tratta, quindi, di una norma esistente, ma che nessuno applica solitamente perché non sempre la ristrutturazione porta a dover richiedere una variazione catastale (è richiesta quando si aumentano i vani o la volumetria o quando il valore dell’immobile è incrementato di almeno il 15% dai lavori eseguiti).
Con l’utilizzo del Superbonus, però, almeno l’aumento del valore dell’immobile si è verificato quasi sempre, e proprio perché si continuava a non applicare la norma esistente la Legge di Bilancio 2024 ha stabilito che l’Agenzia delle Entrate possa procedere a verificare se la dichiarazione di variazione catastale sia stata presentata per gli edifici ristrutturati fruendo del superbonus. Nel in cui non risulti presentata la dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate può inviare al contribuente apposita comunicazione ai sensi dell’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 al fine di sollecitare il contribuente all’adempimento previsto.
Va sottolineato che nell’obbligo di presentazione della variazione rientrano anche tutti coloro che hanno utilizzato altri bonus edilizi che hanno portato all’aumento dei vani dell’immobile, della volumetria o un incremento del 15% del valore senza darne comunicazione al Catasto.
Quanti e quali sono i contribuenti che potrebbero ricevere la lettera del Fisco?
La lettera del Fisco dovrebbe giungere a tutti coloro che, pur avendo usato il beneficio del Superbonus per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico dell’immobile non hanno provveduto a presentare la dichiarazione di variazione catastale o la dichiarazione di non variazione (si ricorda che tale adempimento è compito del direttore dei lavori, una volta chiuso il cantiere).
Il Superbonus è stato richiesto da circa 1,5 milioni di contribuenti, in base alle rilevazioni dell’Enea. Non è possibile sapere quanti di questi contribuenti ha richiesto il beneficio per prime o seconde case, ma per quel che riguarda la dichiarazione la cosa è ininfluente.
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