La gestione della liquidità a breve termine richiede una combinazione di pianificazione e controllo dei rischi.
La liquidità, da sempre considerata bene rifugio, è stata sempre il porto sicuro durante le tempeste dei Mercati. Tuttavia, nell’ultimo decennio, siamo stati noi correntisti a dover pagare interessi alle banche per tenere la nostra liquidità depositata sui conti correnti. Quest’anno, però, tutto è cambiato, o meglio siamo tornati alla normalità. La liquidità ha di nuovo iniziato a generare interessi attraenti. Oggi, un conto deposito vincolato a 12 mesi rende in media un 3,5%, mentre un BTP a 18 mesi rende un 5% se portato a scadenza.
Poter guadagnare queste cifre con uno strumento difensivo come la liquidità è un vantaggio che gli investitori non hanno avuto sin dalla crisi finanziaria del 2008 e che ora possono finalmente cogliere. Considerando poi un’inflazione al 7% che erode il nostro potere d’acquisto, saper gestire la liquidità è oggi una necessità e un’opportunità da non sprecare.
Ma quale liquidità considerare?
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