La Cina sta sfruttando al meglio il trambusto diplomatico creato da Trump tra le due sponde dell’Atlantico per trovare nuove aperture diplomatiche in Europa.
Certo, è in piena campagna elettorale e ogni sua dichiarazione pubblica deve essere pesata in relazione al contesto. Le parole che ha usato Donald Trump pochi giorni fa hanno tuttavia fatto sobbalzare sulla sedia i leader europei. Nel bel mezzo di un comizio a Conway, in Carolina del Sud, l’ex inquilino della Casa Bianca ha dichiarato che incoraggerebbe la Russia a fare “quel diavolo che vuole” a qualsiasi Paese membro della Nato che non rispetti le linee guida di spesa per la difesa.
Chiaro il messaggio di Trump: chi non paga – e cioè chi spende meno del 2% del suo pil per la difesa – nel caso in cui dovesse essere attaccato non sarà protetto dagli Stati Uniti. Altro che clausola di difesa collettiva dell’Alleanza atlantica: The Donald minaccia, almeno a parole, di stravolgere gli equilibri atlantici.
Gli effetti delle sue affermazioni sono apparsi ben visibili in occasione della recente Conferenza di Monaco, tenutasi presso il famigerato Bayerischer Hof, dove il vicepresidente degli Usa, Kamala Harris, ha dovuto rassicurare gli europei ancora scossi dalle frasi dell’ex presidente, papabile successore di Joe Biden: “L’America deve difendere con forza la democrazia. Dobbiamo difendere le regole e le norme internazionali e dobbiamo stare al fianco dei nostri alleati”. [...]
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