Martedì grasso 2023 in busta paga, festivo o lavorativo?

Simone Micocci

20 Febbraio 2023 - 18:03

Il 21 febbraio 2023 si conclude il Carnevale con il martedì grasso: cosa spetta in busta paga? No alle maggiorazioni né ai permessi, salvo il caso della scuola.

Martedì grasso 2023 in busta paga, festivo o lavorativo?

Solitamente viene da pensare al martedì grasso - giornata con cui si conclude il Carnevale - come un giorno festivo per il quale si ha diritto a una giornata di riposo o in alternativa a un aumento in busta paga.

Tuttavia, nonostante il clima di festa che impazza per le strade nei giorni del Carnevale, né il giovedì né tanto meno il martedì grasso (che quest’anno cade il 21 febbraio) sono da considerare come giornate festive ma feriali.

Quindi, non si applica quanto solitamente vale per gli altri giorni festivi: nel giorno di punta dei festeggiamenti per il Carnevale si va regolarmente al lavoro ed eventuali assenze vanno giustificate da ferie o permessi. Discorso differente per la scuola, dove per insegnanti e personale Ata si applicano delle regole differenti come vedremo in questa guida dedicata.

Martedì grasso è lavorativo, nessuna in busta paga

Come abbiamo anticipato, nei giorni di martedì e giovedì grasso si lavora regolarmente come del resto durante tutta la settimana di Carnevale. Il motivo è che il Carnevale, anche se è in parte legato alle feste pasquali, non è compreso nell’elenco delle festività nazionali. Ed è bene sottolineare che non rientra neppure nelle cosiddette festività soppresse per le quali in busta paga spetta un giorno di riposo.

Quindi, pur essendo una festività molto sentita (soprattutto in alcune città) la legge nazionale non prevede nessun giorno di vacanza o maggiorazione in busta paga in caso di festività non goduta.

Per lo stesso motivo, chi lavora a martedì grasso non ha diritto a una maggiorazione in busta paga, riconosciuta solamente nelle festività nazionali.

Martedì grasso nelle scuole, come funziona per insegnanti e personale Ata

L’unico caso in cui i lavoratori hanno diritto a uno o più giorni di riposo durante il Carnevale è quello della scuola. Ci sono, infatti, Regioni che nel loro calendario hanno previsto un periodo di vacanza per il Carnevale, permettendo così a insegnanti e personale Ata di restare a casa senza impatti sulla retribuzione.

Gli altri bonus di febbraio

A febbraio ci saranno comunque altri bonus in busta paga: il più importante, ufficializzato dall’Inps con la circolare n. 7 del 24 gennaio 2023, è lo sgravio contributivo del 2% o 3% a seconda della retribuzione percepita. Confermato - e potenziato - dalla legge di Bilancio 2023, a gennaio nella maggior parte dei casi non era stato applicato vista la mancanza d’informazioni da parte dell’Istituto, ma adesso i datori di lavoro hanno tutto quel che serve per procedere al ricalcolo delle buste paga e al riconoscimento degli arretrati riferiti al mese scorso.

Aumenti che ricordiamo riguarderanno i lavoratori con retribuzione imponibile lorda inferiore a 1.923 euro, per i quali lo sgravio è del 3%. Si riduce al 2%, invece, per chi ha uno stipendio superiore alla suddetta soglia ma comunque inferiore a 2.692 euro.

Per il momento, però, lo sgravio contributivo non verrà applicato per i dipendenti pubblici, visto che Noipa ha bisogno di più tempo per aggiornare i sistemi. Lo stesso vale per l’aumento dell’1,5% riconosciuto sempre dall’ultima manovra, che nonostante la decorrenza da gennaio 2023 verrà applicato solamente nei prossimi mesi.

Tra i lavoratori che beneficeranno di un aumento con la busta paga di febbraio ci sono però le Forze armate e di polizia: per coloro che nell’anno 2021 hanno percepito un reddito da lavoro dipendente non superiore a 28.974 euro, purché in costanza di servizio alla data dell’1 gennaio 2022, è in arrivo un rimborso fino a 491 euro dell’imposta lorda versata sul trattamento economico accessorio (il cosiddetto bonus defiscalizzazione).

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