Arriva il nuovo protocollo anti-Covid per le aziende private: gli obblighi e le raccomandazioni sul luogo di lavoro tra mascherine Ffp2 (con lo stop alle chirurgiche), distanziamento e smart working.
Mascherine Ffp2 raccomandate, smart working soprattutto per i più fragili e novità anche per le aziende. Sono queste le regole previste dal nuovo protocollo anti-Covid sul lavoro, con l’aggiornamento che scatta dal primo luglio. La novità principale riguarda le mascherine: non saranno obbligatorie, ma solamente raccomandate, soprattutto in alcuni contesti e per i fragili.
Sulle mascherine l’altra novità riguarda la tipologia: vengono di fatto eliminate le mascherine chirurgiche sul lavoro, passando in tutte le situazioni in cui vengono richieste a quelle Ffp2. Non ci sarà più l’obbligo, quindi, ma una raccomandazione. Per le aziende, però, resta la possibilità di imporre l’uso delle mascherine ai dipendenti.
Il nuovo protocollo è stato reso noto dal ministero del Lavoro dopo il confronto con il ministero della Salute, il Mise, l’Inail e le parti sociali. Saranno regole definite più snelle, con delle semplificazioni, ma non che devono essere considerate come un “liberi tutti”.
Soprattutto in questo momento in cui prosegue il rialzo dei casi causato da Omicron 5, tanto che l’incidenza settimanale ha raggiunto i 763 contagi ogni 100mila abitanti (la settimana precedente era 504) e l’indice Rt è pari a 1,30, anche questo in netto aumento rispetto all’1,07 della settimana precedente.
Lavoro, dove e quando andranno indossate le mascherine Ffp2
L’uso delle mascherine Ffp2 viene ritenuto un “presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio” negli ambienti al chiuso. Soprattutto in caso di spazi condivisi da più lavoratori o di luoghi aperti al pubblico.
Le mascherine vengono quindi raccomandate ogni qualvolta non è possibile rispettare il distanziamento di un metro. Per cui non ci sarà più l’obbligo, ma solo la raccomandazione per tutti questi casi. Il tipo di mascherine da indossare sarà diverso: si passa dalle chirurgiche (finora sufficienti sul lavoro) alle Ffp2, come avviene per mezzi pubblici e strutture sanitarie.
Le aziende possono imporre l’obbligo di mascherina?
Le aziende possono comunque imporre l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 ai lavoratori. Pur non essendo previsto un obbligo generalizzato, le singole aziende possono decidere di applicare l’obbligo, soprattutto in considerazione delle particolari condizioni di lavoro (pensiamo al mancato distanziamento tra colleghi o con il pubblico).
Gli obblighi per il datore di lavoro: la fornitura delle mascherine
Il datore di lavoro deve assicurare la disponibilità di mascherine Ffp2 per consentire ai lavoratori di utilizzarle. Inoltre ha la responsabilità di individuare particolari gruppi di lavoratori a cui fornire le mascherine da indossare in base alle diverse necessità, per esempio per tutelare i soggetti fragili.
Alle aziende spetta anche il compito di introdurre le regole sulle modalità d’ingresso in azienda, seguire le disposizioni del protocollo sulla gestione degli appalti, sulla pulizia e la sanificazione dei locali, sul ricambio dell’aria e sulla gestione degli spazi comuni. Inoltre i datori di lavoro possono decidere di prendere la temperature ai dipendenti e a chiunque entri in azienda.
Lavoro, cosa cambia per lo smart working
Lo smart working resta uno strumento ritenuto utile per contrastare la diffusione del contagio, secondo quanto previsto dal protocollo. Proprio per questo il documento chiede di prorogare la legge sul lavoro agile, tutelando soprattutto i più fragili. L’auspicio delle parti sociali è quello di prorogare il regime semplificato per il ricorso al lavoro agile.
Per loro il datore di lavoro deve applicare le misure di prevenzione e organizzative che favoriscano il ricorso all’attività a distanza. In particolare per i fragili è stata richiesta una proroga dell’attuale regime fino al 31 dicembre 2022.
Mascherine al lavoro, fino a quando varranno le nuove regole
Il nuovo protocollo sarà in vigore fino al 31 ottobre 2022. In realtà, però, non è da escludere che le regole possano cambiare già prima di quella data sulla base di una diversa situazione epidemiologica. Si prevede, infatti, la possibilità di nuovi incontri tra le parti per valutare eventuali modifiche alle regole già prima della fine di ottobre.
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