McDonald’s, sono ancora i menù tradizionali a guidare le vendite

Marco Ciotola

31 Luglio 2019 - 23:12

Conti trimestrali solidi per McDonald’s, che malgrado il notevole sforzo nell’offrire nuovi prodotti fa ancora dei menù ’classici’ la sua forza

McDonald’s, sono ancora i menù tradizionali a guidare le vendite

Sono ancora i menù tradizionali e le portate storiche a guidare le vendite di McDonald’s.

I numeri relativi al secondo trimestre 2019 della compagnia parlano chiaro: sebbene il nuovo look dei ristoranti e le nuove strategie stiano aiutando ad attirare sempre più utenti, la forza del gruppo è ancora costituita dai tradizionalissimi hamburger, dalle patatine e da tutti i cibi classici ed economici offerti ormai da oltre 60 anni.

Le vendite negli Stati Uniti sono aumentate del 5,7% nel secondo trimestre per quel che riguarda i ristoranti aperti da almeno 13 mesi. Nell’elaborare il dato, la compagnia ha riconosciuto i vantaggi in arrivo dai menù più variegati e dalla promozione ’Mix and match’.

Ma il segno più alla voce vendite - che ha superato le aspettative di Wall Street - va attribuito in primis al fascino intatto dei classici menù offerti dal gruppo, da quegli hamburger e quei fritti a bassissimo costo.

McDonald’s, sono ancora i menù tradizionali a guidare le vendite

Gli analisti avevano prefigurato una crescita delle vendite al 4,5% nel secondo trimestre del 2019.

Sulla scia dei conti inaspettati, il titolo ha viaggiato forte nelle ore successive.
Ma tutti gli sforzi della compagnia per diversificare i menù e aggiungere qualità - dalla personalizzazione di alcune portate alle specialità dei territori - si sono rivelati in grossa parte vani.

Già da questa primavera McDonald’s ha annunciato l’intenzione di ritirare la sua linea di sandwich artigianali, a causa dello scarso interesse mostrato dai consumatori.

Anche altri sforzi per rivoluzionare l’offerta sono falliti: a inizio anno la società ha portato diversi prodotti dei menù internazionali negli Stati Uniti, incontrando anche in questo caso una risposta molto poco convinta da parte dell’utenza.

Dall’altra parte però può aver influito non poco il passaggio da carne congelata a carne fresca negli hamburger, che hanno registrato complessivamente un 30% di vendite in più nei 12 mesi chiusi a giugno.

Un ulteriore salto potrebbe garantirlo lo sforzo della compagnia sul fronte tecnologico. Il gruppo ha da poco annunciato l’acquisizione della società israeliana Dynamic Yield, attiva nel comparto AI.

Quest’ultima sta aiutando McDonald’s a installare menu digitali intelligenti, che mostrano determinati prodotti in base all’orario e alle attività del ristorante. Inoltre, promuovono tutto quello che può essere servito più rapidamente, per ridurre i tempi d’attesa dei clienti. I menù possono anche consigliare articoli extra in base agli ordini iniziali.

Le tattiche stanno funzionando secondo quanto dichiarato dal CEO della compagnia, Steve Easterbrook, il quale ha aggiunto che sono almeno 800 i ristoranti che usano i menù digitali al momento, ma il numero aumenterà rapidamente nei prossimi mesi.

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