Meloni cancella i bonus nel 2023, ma mantiene la sua promessa: “Sono inutili, soldi servono per le bollette”

Stefano Rizzuti

04/01/2023

Il governo ha cancellato (o non rinnovato) una serie di bonus nel 2023. Mossa che a qualcuno non piacerà, ma che dimostra la coerenza di Giorgia Meloni: sul tema ha infatti mantenuto le sue promesse.

Meloni cancella i bonus nel 2023, ma mantiene la sua promessa: “Sono inutili, soldi servono per le bollette”

La cancellazione di una serie di bonus per il 2023 per molti sarà un colpo duro. Parliamo di aiuti concreti, ma una tantum, destinati a consumatori e imprese che spesso servivano per ottenere qualche sconto importante in un momento, come quello attuale, di difficoltà. Eppure, allo stesso tempo, chi ha votato Giorgia Meloni probabilmente potrà dirsi soddisfatto della cancellazione di tanti bonus: una scelta coerente con quanto più volte ripetuto dall’attuale presidente del Consiglio.

È vero, nel 2023 molti bonus sono stati cancellati (o, semplicemente, non rinnovati), a scapito di chi ne poteva usufruire. Ma è altrettanto vero che questa era stata la promessa dell’allora leader di Fratelli d’Italia e ora presidente del Consiglio. Promessa che, peraltro, aveva ripetuto anche dopo il suo insediamento a Palazzo Chigi.

Al di là del giudizio nel merito sull’utilità dei singoli bonus (ogni caso è sicuramente diverso), a Meloni va riconosciuta la coerenza: promessa - almeno in parte - mantenuta. Perché anche se alcuni bonus sono rimasti (quello sociale per le bollette, il bonus psicologo, il bonus mobili, giusto per fare qualche esempio), tanti altri sono stati eliminati, coerentemente con quanto annunciato dalla presidente del Consiglio.

Quali bonus ha tagliato Meloni nel 2023

Il primo bonus a saltare, come aveva annunciato Meloni, è quello da 200 euro per i redditi sotto i 35mila euro, insieme a quello da 150 euro poi introdotto per i redditi inferiori a 20mila euro. Ma non sono solo gli aiuti in busta paga a sparire: dal primo gennaio è stato eliminato anche il taglio delle accise, con conseguente aumento del prezzo di benzina e diesel. In questo caso, però, va detto che per anni, quando era all’opposizione, Meloni ha chiesto di tagliare maggiormente le accise sui carburanti, facendo poi il contrario una volta al governo.

Non è stato confermato neanche il bonus trasporti, lo sconto da 60 euro sugli abbonamenti di autobus e metropolitane introdotto dal governo Draghi. Nessun rinnovo per il bonus facciate, che è stato cancellato. Mentre il Superbonus si è ridotto dal 110% al 90%.

Nessun rinnovo anche per altri due bonus che riguardano milioni di italiani, quelli per il passaggio al nuovo digitale terrestre. Il governo ha deciso di non prorogare sia il bonus tv e decoder che il bonus rottamazione tv. Non si potranno più ottenere gli sconti - nel primo caso da 50 e nel secondo fino a 100 euro - per l’acquisto di un nuovo apparecchio nel 2023.

Cosa aveva detto Meloni sui bonus

Era il 5 novembre quando Giorgia Meloni, da poco presidente del Consiglio, scriveva un post su Facebook parlando dei primi provvedimenti del suo esecutivo. In quell’occasione ribadì chiaramente un concetto già espresso più volte, dall’opposizione, contro i bonus una tantum: “Concentreremo le risorse a disposizione per aiutare gli italiani a far fronte all’aumento del costo dell’energia, senza disperdere risorse in bonus inutili”.

La coerenza di Meloni sui bonus

Niente bonus inutili”, aveva detto la presidente del Consiglio. E, in effetti, la prima manovra del suo governo ha confermato, in linea di massima, questa impostazione con la cancellazione di alcuni aiuti ritenuti inutili da Meloni. Molti bonus sono stati ridotti o tagliati, anche se non tutti. E la cancellazione di alcune di queste misure - seppure sia stata anche criticata, soprattutto per il taglio dello sconto sulla benzina - dimostra, in questo caso, la coerenza di Meloni che ha messo in atto quanto promesso nelle settimane precedenti al varo della manovra. Giusto o sbagliato che sia.

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