Azionario globale in ripresa dopo i forti sell off scatenati dalla paura di una guerra commerciale nel mondo dopo i dazi annunciati da Trump. Nasdaq +4%.
Finalmente una rimonta per le borse mondiali, dopo un bagno di sangue in tre sessioni che ha sottratto dalla capitalizzazione dell’azionario globale 10 trilioni di dollari, a causa dello shock dei dazi annunciati il 2 aprile scorso dal presidente americano Donald Trump.
L’ultima parola non è ancora detta: le ultime notizie avallano la paura dell’escalation di una guerra commerciale, in particolare tra la Cina di Xi Jinping e gli Stati Uniti di Trump.
Il Ministero del Commercio cinese ha diramato un comunicato con cui ha risposto alla nuova minaccia di Trump di imporre sul Paese dazi aggiuntivi del 50% affermando che “la Cina combatterà fino alla fine”.
Azionario globale in ripresa, Ftse Mib +2,44%. Wall Street corre, ma mette il freno
Detto questo, l’azionario globale riesce per ora nel suo tentativo di recupero, grazie al trend positivo dei principali indici azionari americani.
Bene le borse asiatiche, con l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo che ha chiuso in rally del 6,03%, a quota 33.012,58 punti. In rialzo anche la borsa di Hong Kong (+1,51%), Shanghai (+1,58%), Sidney (+2,27%).
Piazza Affari, che aveva azzerato i guadagni durante le prime ore della sessione odierna, è tornata a salire dopo i forti sell off della vigilia che avevano portato il Ftse Mib a segnare un nuovo tonfo, pari a- 5,18% e a bucare la soglia di 33.000 punti, per terminare la seduta a quota 32.853,98.
Attenzione alle banche, che hanno continuato a condizionare il trend del listino: in evidenza i nuovi target price e rating che sono stati annunciati su alcune azioni del settore bancario italiano.
Alla fine della giornata di contrattazioni MPS ha chiuso in rialzo dell’1,99%, a 6,058 euro; UniCredit è avanzata del 2,2% a 43,595 euro; Intesa SanPaolo ha guadagnato il 2,44% a 3,995, mentre Banco BPM ha fatto +2,52%, a 8,218 euro. Mediobanca +1,91%, a 14,375 euro.
Grande protagonista sul Ftse Mib anche Leonardo, con le azioni che sono volate nei massimi della seduta di quasi +9%.
Wall Street segna un solido rialzo, ma riduce i guadagni testati nelle prime ore della sessione: il Dow Jones sale di più di 900 punti (+2,45%), a quota 38.894,39 punti; lo S&P 500 avanza del 2,25%, a 5.175,91 punti circa, mentre il Nasdaq mette a segno un progresso del 2,37%, a 15.973,06 punti.
Riguardo alle borse europee, lo Stoxx 600 ha chiuso in rialzo del 2,67%, il Dax di Francoforte è salito del 2,36%, Londra ha chiuso con +2,71%, Parigi con +2,50%.
Il trend dei mercati dopo sberla dazi Trump, tornano i buy a Piazza Affari e a Wall Street
Di seguito gli aggiornamenti in tempo reale dei mercati di Money.it.
Ftse Mib +2,44%. Vola Leonardo, male ENI e Stellantis
L’indice Ftse Mib ha ridotto i guadagni incassati nei massimi della seduta, chiudendo la giornata di contrattazioni in rialzo del 2,44%, a quota 33.657,05 punti. I titoli migliori si sono confermati Leonardo +7,45%, Unipol +7,25%, Banca Mediolanum +5,37%, FinecoBank +5,26%. In rosso solo due titoli: ENI -1,28% e Stellantis -0,84%.
Piazza Affari, Ftse Mib scatta +3,50%. Banche italiane +4%, vola ancora Leonardo
L’indice Ftse Mib e le altre borse europee accelerano al rialzo. Il Ftse Mib balza del 3,50%, a quota 34.0002,70 punti, forte dei buy che continuano a premiare soprattutto Leonardo, migliore della classe con un rally di oltre l’8%, Unipol (+8,42%), Banca Mediolanum (+6,85%) e Finecobank (+6,42%).
Sostenuta la rimonta delle banche, con il sottoindice Ftse Italia Banche che sale di quasi il 4%, a quota 22.361,22 punti.
MPS balza di oltre il 4%, così come UniCredit, mentre Intesa SanPaolo avanza deel 3,8%, Banco BPM +3,57%, Mediobanca ancora meglio, in rally del 4,75%, e segnano rialzi importanti anche BPER +3,58% e Pop Sondrio +4,12%.
Occhio a Generali, in vista del D-Day del prossimo 24 aprile 2025, quando si decideranno le sorti della governance del colosso assicurativo italiano. Anche le azioni di Generali scattano del 4%.
Il miglioramento del sentiment si deve alla carica di buy che torna a Wall Street: l’indice Dow Jones sale fino a 1.400 punti (+3,6% circa), a quota 39.338 punti circa, lo S&P 500 avanza del 3,84%, il Nasdaq fa +4,31%. L’indice della paura precipita di più del 20%, a quota 36,92. In Europa il Dax di Francoforte sale di quasi +3%, Londra fa +3,5% circa, Parigi +3,35% e il sottoindice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx 600, incassa un guadagno pari a +3,50%.
Wall Street: futures Dow Jones balzano di oltre +1000 punti. Dollaro giù, rendimenti Treasury oltre il 4,2%
A Wall Street i futures sui principali indici azionari USA accelerano al rialzo, con i futures sul Dow Jones che volano di oltre 1000 punti (+2,84%) e i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq che mettono a segno rialzi di oltre il 2%. Le vendite sui Treasury portano i rendimenti decennali, che nelle ultime sessioni avevano bucato anche la soglia del 4%, a salire al 4,22% circa.
Sul mercato del forex il dollaro rimane sotto pressione, con il rapporto EUR-USD in rialzo dello 0,42% a $1,095, il cambio USD-JPY in flessione di oltre lo 0,70%, a JPY 146,75 e il GBP-USD in progresso dello 0,50%, a quota $1,2781. Il ritorno della propensione al rischio fa salire il Bitcoin, che avanza del 2% circa, a quota $79.883 punti. Balza di oltre il 5% il Dogecoin, a $0,155
Piazza Affari in rally, vola Leonardo in attesa incontro clou. UniCredit e MPS scattano di oltre +3%
Dopo una iniziale esitazione, il Ftse Mib di Piazza Affari segna un rally del 2,66% a quota 33.723,70.
In pole position Leonardo, che vola di oltre l’8%, in una sessione decisamente positiva per il settore della difesa europeo.
In evidenza alla borsa di Parigi le azioni Thales, dopo l’annuncio del colosso francese di una commessa ricevuta dall’aeronautica militare degli Stati Uniti.
Le azioni Leonardo, Airbus e Thales rimangono osservate speciali anche e soprattutto in attesa dell’incontro previsto per la giornata di domani tra i vertici dei colossi e la responsabile Antitrust dell’Unione europea per affrontare il dossier sui satelliti.
Leonardo, Thales e Airbus sono al momento in trattative ancora preliminari con l’Autorità Antitrust UE per esplorare la possibilità di una fusione tra le rispettive divisioni attive nel business dei satelliti, in risposta alla competizione di Starlink, la società satellitare che fa capo a Elon Musk.
In evidenza sul Ftse Mib di Piazza Affari anche le banche, con UniCredit e MPS che scattano di oltre il 3% e Banco BPM e Intesa SanPaolo che salgono del 2,5% circa.
Piazza Affari torna ad accelerare il passo, banche in ripresa
Dopo un momento di incertezza, il Ftse Mib di Piazza Affari torna a rialzare la testa, guadagnando lo 0,80% circa e riagguantando la soglia psicologica dei 33.000 punti, salendo fino a 33.115,96.
Sono le azioni delle banche italiane, affossate dai violenti sell off delle ultime sedute, a dettare legge al listino che tornano a salire dopo una brusca ritirata.
MPS avanza dello 0,40%, sulla scia delle dichiarazioni dell’amministratore delegato Luigi Lovaglio, in una intervista alla CNBC, in cui protagonisti sono stati i commenti rilasciati sull’OPS lanciata su Mediobanca.
Anche le azioni di Piazzetta Cuccia salgono. Dopo un iniziale dietrofront, tornano i buy anche su UniCredit, Intesa SanPaolo, Banco BPM, (quest’ultima riporta un trend più improntato alla debolezza).
Sotto pressione ancora BPER e Banca Popolare di Sondrio, con quest’ultima che oscilla tuttavia al di sopra della parità. Titoli migliori dell’indice Ftse Mib sono Leonardo, in rally di oltre il 5%, Unipol, (+4,5%), Banca Mediolanum e Azimut. Male invece Telecom Italia, Stellantis, Amplifon ed ENI.
Ftse Mib azzera i rialzi, banche italiane fanno subito dietrofront
Il Ftse Mib azzera velocemente i rialzi iniziali: non è passata neanche un’ora dall’inizio della sessione, e il listino benchmark di Piazza Affari, che aveva aperto in rialzo dell’1,9% circa, sale di appena lo 0,36%, a quota 32.971,20, perdendo dunque di nuovo i 33.000 punti.
In evidenza i rialzi di Unipol +4%, Leonardo, +3,77%, Azimut e Stellantis, che avanzano di oltre il 2%. Male Telecom Italia -1,3%, mentre tra i peggiori si mettono in evidenza anche le due banche BPER e Pop Sondrio, con la prima che ha lanciato una OPS sulla seconda, inaugurando settimane fa un’altra partita di risiko bancario a Piazza Affari.
Tra i titoli peggiori anche Snam. L’attenzione rimane sui titoli delle banche italiane, massacrati nelle ultime sessioni da forti vendite, a causa di diversi timori sul futuro della redditività degli istituti di credito, alle prese con un contesto di maggiore instabilità, e di maggior rischio recessione. Dunque, alle prese sia con la minaccia di più tagli dei tassi da parte della BCE, che di crescita dei crediti deteriorati, NPL (Non Performing Loans).
UniCredit ha già azzerato i forti guadagni riportati all’inizio della seduta, Intesa SanPaolo -0,27%, MPS -0,35%, Banco BPM appena al di sopra della parità.
Borse europee in rialzo dell’1% circa, Stoxx 600 riparte da minimi da gennaio 2024
Positiva la performance di Piazza Affari e delle borse europee, collassate nelle ultime tre sessioni sotto il peso dei forti sell off provocati dal timore per l’effetto sull’economia globale che avranno i dazi shock annunciati contro tutto il mondo, mercoledì scorso 2 aprile 2025, dal presidente americano Donald Trump.
Ieri l’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx 600 ha chiuso in ribasso del 4,5%, piombando ai livelli di chiusura più bassi dal gennaio del 2024. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha chiuso la giornata di contrattazioni in perdita del 5,18% a quota 32.853,98.
Male anche il Dax di Francoforte, che ha ceduto il 4% circa, così come il Ftse di Londra. Più intense le perdite sulla borsa di Parigi, con il Cac capitolato del 4,67%. I listini azionari europei segnano oggi rialzi dell’1% circa all’inizio della giornata di contrattazioni.
Piazza Affari apre in rialzo, Ftse Mib +1,5% oltre quota 33.350 punti. Tra azioni top UniCredit e Leonardo
Il Ftse Mib di Piazza Affari apre la sessione in territorio positivo, salendo dell’1,54% circa (ma all’inizio della seduta era balzato dell’1,9% circa), a quota 33.358,62 punti. Titoli migliori sono Leonardo, che balza di quasi +4%, Unipol, Stm e UniCredit, che scattano di oltre il 3%. Tra i titoli peggiori Inwit, Terna, Hera, Snam.
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Oro su, futures a $3.016 l’oncia
Buy anche sull’oro, con i futures sul metallo prezioso scambiati sul Comex che scattano dell’1,45%, a quota $3.016,20 l’oncia. L’oro beneficia dei timori relativi all’escalation di una guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina.
Forex, euro in solido rialzo sul dollaro. Il biglietto verde è sotto pressione anche su yen e sterlina
Sul mercato del forex, il rapporto EUR-USD avanza di oltre lo 0,55%, a quota $1,0965. Il dollaro perde anche sullo yen, con il cambio USD-JPY in ribasso dello 0,16%, a JPY 147,60 circa, mentre il rapporto sterlina-dollaro sale dello 0,50% circa a $1,278.
In rimonta i prezzi del petrolio, WTI oltre $61, Brent attorno a $65 al barile
Tornano a puntare verso l’alto anche i prezzi del petrolio. Il contratto Brent avanza dell’1,2%, attorno a $65 al barile, mentre il WTI sale dell’1,3%, a $61,50 circa. Ieri il contratto WTI scambiato sul Nymex di New York aveva bucato la soglia di $60 al barile, precipitando al minimo dal 2021.
Wall Street: futures Dow Jones +650 punti, futures Nasdaq e S&P 500 scattano di oltre +1%
In deciso rialzo i futures sui principali indici azionari di Wall Street. I futures sul Dow Jones balzano di più di 650 punti (+1,72%), mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq salgono entrambi di oltre l’1%.
Borsa Tokyo in forte rimonta, indice Nikkei 225 balza del 5,6%. Hong Kong debole dopo crollo storico
Trend positivo per le borse asiatiche, con l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo che avanza del 5,6% circa, a quota 32.877 punti circa.
Debole invece la borsa di Hong Kong, con l’indice Hang Seng che avanza di appena lo 0,17%, dopo il crollo storico della vigilia di quasi -14%. La borsa di Shanghai avanza dello 0,35%, mentre Sidney segna una rimonta più decisa, dell’1,9% circa.
La rimonta partita da Wall Street con rumor dazi e tassi Fed (entrambi smentiti)
La rimonta dell’azionario globale è partita dopo che, nella giornata di ieri, Wall Street è riuscita a limitare i danni, a seguito di un avvio di seduta che aveva fatto paventare di nuovo il peggio, con l’indice Dow Jones che era capitolato di nuovo subito di più di 1.000 punti.
In evidenza durante la giornata di contrattazioni l’arrivo di alcuni rumor su una riunione di emergenza della Federal Reserve, che avevano acceso la speranza di un taglio dei tassi improvviso da parte di Jerome Powell, assediato dalle richieste continue di Trump di agire in tal senso.
A sostenere il sentiment degli investitori, sebbene per pochi minuti, erano state anche altre indiscrezioni relative alla possibilità che l’attuazione di alcuni dazi potesse essere messa in pausa per un periodo di 90 giorni e, dunque, posticipata: è intervenuta tuttavia la stessa Casa Bianca a smentire questi ultimi rumor, parlando di fake news.
Alla fine della giornata di contrattazioni, il Dow Jones è riuscito a contenere le perdite dopo essere crollato nei minimi della sessione di più di 1.700 punti e a seguito di oscillazioni durante la sessione che sono state di ben 2.595 punti. Il DJ ha ceduto 349 punti, o lo 0,91%, a quota 37.965,60.
In recupero dai minimi anche lo S&P 500, arretrato alla fine della seduta dello 0,23% a 5.062,25 punti, dopo essere crollato del 4,7% nelle ore precedenti.
Durante la sessione, il listino benchmark era scivolato nella fase di mercato orso, per poi uscirne, chiudendo a un valore inferiore di oltre il 17% dal record delle ultime 52 settimane (l’entrata ufficiale nella fase di mercato orso o bear market richiede un valore inferiore rispetto ai massimi di oltre il 20%).
Addirittura positivo, sebbene in stile zero virgola, il Nasdaq Composite (+0,10%, a quota 15.603,26 punti), che era affondato di oltre il 5% nei minimi della giornata di contrattazioni, e che ha chiuso poi la sessione in rialzo sulla scia dei buy che sono tornati sui titoli tecnologici, come Nvidia e Palantir.
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