La variante Delta (ex variante indiana) è in aumento nel nostro Paese. Il mese scorso sono stati trovati positivi 10 migranti provenienti dal Bangladesh.
Lampedusa: tra il 26 e il 27 maggio sono sbarcati sull’isola 10 migranti proveniente dal Bangladesh risultati positivi al coronavirus.
Isolati su una nave quarantena, non hanno avuto contatti con altre persone all’infuori del personale addetto. L’analisi compiuta dal laboratorio del Dipartimento di diagnostica dell’Asp di Palermo ha evidenziato la variante Delta.
In Inghilterra la preoccupazione per la variante Delta ha fatto posticipare le riaperture di almeno un altro mese. Anche in Italia la presenza della variante (ex “variante indiana”) si è tradotta in una proposta di proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre.
I migranti sbarcati non sono i primi individui nei quali è stata riscontrata la variante. Da aprile i casi totali sono 81 e, rispetto alla virus presente in Italia, rappresentano una percentuale al di sotto dell’1%, come anche quella nigeriana.
10 migranti risultati positivi alla variante Delta
Tra il 26 e il 27 maggio scorso sono approdati a Lampedusa 10 migranti asintomatici positivi al coronavirus. Il gruppo, proveniente dal Bangladesh e giunto in Italia attraverso la nota rotta libica, è stato immediatamente isolato sulla nave-quarantena Azzurra. I migranti non hanno avuto altri contatti se non con il personale specializzato, per questo il rischio di contagio è ritenuto contenuto.
Allo sbarco i migranti sono stati, come da procedura, sottoposti a tamponi per monitorare e contenere la diffusione del virus.
Una prima analisi dei tamponi è stata svolta dal dottor Fabio Tramuto, nel laboratorio di Palermo. Il sequenziamento ha permesso agli esperti di rilevare la positività, così da isolare i migranti nelle nave-quarantena e in seguito d’individuare la variante Delta.
La notizia è stata diffusa tramite le dichiarazioni dello stesso sindaco di Lampedusa, Totò Martello. Il sindaco torna a chiedere un maggior sostegno da parte del Governo e invita il Premier Mario Draghi a rispondere all’invito.
[...]Il sistema delle navi quarantena sta funzionando, l’hotspot viene svuotato con trasferimenti continui, ma quando non ci sarà più il Covid e le navi quarantena come si affronterà il tema?
Attacco via mare o strumentalizzazione?
In queste ore la notizia ha fatto il giro del web ed è stata declinata in svariati modi. Per esempio la Lega, nelle vesti di Igor Gelarda, responsabile dipartimenti della Lega in Sicilia, ha immediatamente trattato l’argomento con una narrazione allarmistica. “Si tratta della cronaca di un disastro annunciato”, ha detto all’Adnkronos. La strumentalizzazione è sempre la stessa: se c’è il coronavirus in Italia è perché è arrivato attraverso i barconi. Ma è davvero così?
Per il momento non ci sono dati a supporto di una simile narrazione. Infatti la variante Delta è giunta in Italia per la prima volta ad aprile, da un volo di rientro regolare nel nostro Paese. A maggio il numero di contagiati dalla variante era salito a 70 e a oggi, a metà del mese di giugno, conta ulteriori 9 contagiati. In totale sono 81 i casi di variante Delta rilevati e sono stati riscontrati per la maggior parte in Lombardia.
L’impatto dell’immigrazione irregolare sull’andamento della pandemia è minimale e in linea con i contagi dei cittadini italiani. Anche lo scorso anno si cercò di far passare l’immigrazione - problema a sé stante - come causa dell’aumento dei contagi, ma diversi studi e analisi hanno dimostrato il contrario. Tra questi Pagella Politica, che ad agosto 2020 pubblicò una smentita delle affermazioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
I dati finora raccolti ci dicono che i migranti positivi, in più di un anno e mezzo di pandemia, sono stati 239, distribuiti in 68 strutture, principalmente nel Nord. Capire se si siano contagiati in Italia, tramite il contatto con gli operatori o all’estero non cambia l’impatto che questi hanno avuto nella diffusione del virus: minima.
La variante Delta sta mettendo in difficoltà la Gran Bretagna, ma in Italia il Governo deve fronteggiare più di un problema: la variante certo, ma soprattutto la maggior richiesta di vaccini Pfizer e Moderna, dovuta al fermo della seconda dose con AstraZeneca.
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