Sono milioni i contribuenti italiani che ogni anno rischiano una multa di almeno 250 euro. Vediamo chi sono e come possono evitarla.
Ogni anno milioni di italiani rischiano multe di almeno 250 euro, a cui si aggiunge una percentuale variabile. Multa, che tra l’altro, lievita di mese in mese grazie agli interessi. Si tratta della sanzione amministrativa riconosciuta a chi ha l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi e lo omette.
Si tratta di una situazione in cui si potrebbe trovare chiunque, convinto di essere esente dall’obbligo di presentazione e sbagliandosi. Bastano piccoli cambiamenti a far ricadere un contribuente nell’obbligo senza che se ne renda conto.
Chi sono gli italiani che rischiano una multa?
Ogni anno i contribuenti sono chiamati a presentare la dichiarazione dei redditi. Alcuni sono esentati da tale obbligo perché il conguaglio fiscale lo opera direttamente il sostituto di imposta in busta paga. Si tratta dei lavoratori dipendenti che hanno un unico reddito per il quale il conguaglio fiscale è operato dal datore di lavoro. Proprio per la mancanza di altri redditi da conguagliare con quelli da lavoro dipendente (per il quale le tasse sono versate mensilmente in busta paga) l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi non sussiste.
Basta una piccola variazione per ricadere, però, nell’obbligo dichiarativo: cambio di lavoro (doppia CU rilasciata da due datori di lavoro diversi), licenziamento e percezione della Naspi (doppia CU una rilasciata dal datore di lavoro e una dall’Inps), lavoretti retribuiti con ritenuta d’acconto (anche in questo caso doppia CU, una rilasciata dal datore di lavoro e una dal committente). Questi sono solo alcuni degli esempi per i quali l’obbligo dichiarativo ritorna, ma anche compare una seconda casa o ereditarla ne è un esempio.
Il problema principale è che ci sono milioni di lavoratori/disoccupati che non sono tenuti all’obbligo dichiarativo, ma che poi, non tengono conto delle variazioni dei propri redditi non rimanendo più in regola con il Fisco. E chi non assolve l’obbligo dichiarativo rischia una sanzione minima di 250 euro (se dalla dichiarazione omessa non risultano imposte da versare) o che va dal 120% al 240% dell’imposta omessa.
Entro quando va presentata la dichiarazione dei redditi per evitare la multa?
Per lavoratori dipendenti e pensionati che presentano il modello 730 la data ultima di invio è fissata al 30 settembre 2024. Oltre questa data, però la dichiarazione non si considera ancora omessa, ma neanche tardiva perché può essere inviata, in ogni caso, entro il 15 ottobre con il modello Redditi.
Dopo la scadenza del 15 ottobre la dichiarazione è considerata solo tardiva a patto che sia inviata entro 90 giorni dalla scadenza ultima ordinaria del 15 ottobre. Per la dichiarazione tardiva scattano multe ridotte di 25 euro (un decimo della sanzione per omessa dichiarazione). Se la dichiarazione, infine, è presentata oltre il termine dei 90 giorni. Dal 14 gennaio 2025 la dichiarazione 2024 è considerata omessa e, di fatto, scattano le sanzioni più pesanti a cui si sommano gli interessi che aumentano mese dopo mese.
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