Multe tutor autostrada, dopo quanto arrivano e a che velocità si rischia una sanzione

Ilena D’Errico

20 Agosto 2023 - 21:15

Multe per violazioni rilevate dai tutor in autostrada, ecco a che velocità si rischia una sanzione e dopo quanto arrivano i verbali.

Multe tutor autostrada, dopo quanto arrivano e a che velocità si rischia una sanzione

I tutor in autostrada sono tra gli apparecchi più temuti dagli automobilisti, in quanto rilevano la velocità media sul tratto stradale in considerazione e non è possibile diminuirla rallentando all’ultimo momento. Il cartello che ne indica la presenza, peraltro, deve indicare espressamente che avviene questo tipo di rilevamento, ai fini della trasparenza amministrativa.

Come se non bastasse, la contestazione non avviene nell’immediato, come invece accade per quella eseguita dalle Forze dell’ordine, e potrebbe cogliere inaspettatamente il conducente. Oltretutto, si teme anche di ricevere più multe relative alla stessa giornata, magari perché è stato percorso lo stesso tratto (all’oscuro delle regole) più volte.

Chi si accorge di aver superato il limite, invece, si preoccupa di ricevere una sanzione anche per pochi chilometri di eccedenza rispetto al limite. Vediamo allora dopo quanto arrivano le multe dei tutor autostradali e a che velocità si rischia la sanzione.

Dopo quanto arrivano le multe tutor in autostrada

Quando il tutor rileva una velocità superiore a quella consentita i dati relativi alla velocità e al veicolo sono inviati alle autorità ai fini della contestazione. È comunque la polizia a ricevere il verbale e occuparsi della multa, tenendo conto anche dei margini di tolleranza, e inviarlo al trasgressore.

Per la legge, la multa elevata dai tutor deve essere notificata entro 90 giorni dalla rilevazione. Questo significa che il tempo inizia a decorrere dal momento stesso dell’effrazione e non conta, quindi, la data in cui la polizia si occupa effettivamente del verbale, e termina quando la notifica arriva presso l’ufficio postale.

Per il termine dei 90 giorni, infatti, non serve la data in cui il guidatore riceve la multa a casa ma solo il giorno in cui la contestazione è arrivata all’ufficio postale per la spedizione. Se la multa viene notificata in un tempo superiore può essere contestata per il ritardo presentando ricorso al Giudice di pace o al Prefetto, così da non dover pagare.

Si hanno 30 giorni di tempo dalla ricezione della contestazione per presentare il ricorso al Giudice di pace e 60 giorni di tempo per impugnare la multa presso il Prefetto. In ogni caso, trattandosi di un ricorso è fondamentale non pagare la multa fino all’accertamento.

Inoltre, dato che le multe elevate dai tutor in autostrada vengono notificate in differita, il decreto Mims del 3 agosto 2022 vieta le multe multiple per la stessa infrazione. Prima dell’approvazione di questa norma, infatti, le multe multiple erano all’ordine del giorno, anche semplicemente per le tratte di andata e ritorno da uno stesso tratto autostradale.

Questo tipo di contestazioni è stato considerato eccessivo oltre che per nulla funzionale ai fini della sicurezza stradale. Quando la multa viene erogata nell’immediato, infatti, il conducente è necessariamente a conoscenza dell’infrazione commessa e non deve ripeterla, altrimenti è giustificata la seconda contestazione.

Al contrario, dato che le multe tutor sono notificate dopo diverso tempo, è più funzionale che la contestazione sia unica. È però necessario che le effrazioni siano riconducibili a una condotta unitaria; dunque, che siano ravvicinate nel tempo o comunque legate alla medesima infrazione. Lo scopo degli apparecchi, infatti, non dovrebbe essere quello di sanzionare gli utenti, bensì di dissuaderli da comportamenti scorretti.

Multe tutor in autostrada, a che velocità si rischia una sanzione

I tutor in autostrada rilevano la velocità di tutti i veicoli in corsa su un determinato tratto stradale, con una lunghezza compresa tra 10 e 15 km. La velocità media rilevata, poi, viene inviata alle autorità insieme agli altri dati quando supera quella massima consentita per quel tratto.

Si ricorda, infatti, che i tutor non rilevano la velocità immediata come l’autovelox, ma la velocità media compresa in un certo tratto. Questo significa che le brusche frenate sono, oltre che pericolose, inutili e che lo strumento è decisamente più funzionale per la sicurezza della circolazione. Secondo Autostrade per l’Italia si stima che l’introduzione dei tutor abbia ridotto gli incidenti del 70%.

In ogni caso, il superamento dei limiti di velocità è disciplinato dall’articolo 142 del Codice della strada, che individua sanzioni crescenti a seconda dell’eccedenza di velocità. In particolare:

  • Se la velocità rilevata supera quella consentita fino a 10 km/h è prevista una multa da 41 euro;
  • se la differenza è compresa tra 10 km/h e 40 km/h è prevista una multa da 169 euro, oltre alla decurtazione di 4 punti dalla patente di guida;
  • oltre i 60 km/h in più rispetto a quelli consentiti è comminata una multa da 829 euro, oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente e la sospensione della stessa per un periodo tra 6 e 12 mesi.

Si ricorda che è applicata una tolleranza strumentale del 5%, che consente l’annullamento della sanzione entro questo limite.

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