Grandi novità in arrivo per i titolari di mutuo a tasso variabile, dal blocco dell’importo della rata all’allungamento della durata: tutti i dettagli allo studio del Governo.
Grandi novità per i mutui a tasso variabile, le cui rate sono aumentate vertiginosamente nell’ultimo anno come effetto dei rialzi dei tassi da parte della BCE. Ora il Governo, infatti, sembrerebbe avere un piano: fare il modo che la rata sia costante, andando a modificare la durata del finanziamento.
L’obiettivo è quello di sostenere i titolari di mutuo a tasso variabile che si sono visti erodere la propria capacità di spesa in scia agli innalzamenti della rata che mensilmente sono chiamati a pagare alla propria banca.
Tali novità, di cui ha parlato questa mattina il vice-premier Salvini in occasione di un’intervista a “Radio Anch’io”, sono tuttavia ancora oggetto di studio preliminare da parte del Governo.
Mutui, cambia tutto: le novità allo studio del Governo per i tassi variabili
Le grandi novità per i mutui a tasso variabile allo studio del Governo, su cui si starebbe dibattendo da settimane, hanno davanti a loro un primo grande ostacolo, quello di trovare un’intesa con le banche affinché si arrivi a una soluzione che permetta, finalmente, di rendere più gestibili le rate a tasso variabile e la gestione delle spese personali dei titolari dei mutui di questa tipologia. A portare avanti il confronto è il MEF, con il ministro Giorgetti alla guida. Il Governo Meloni, quindi, si sta muovendo al fine di definire un meccanismo di blocco sull’ammontare delle rate, scongiurando ulteriori rialzi delle rate e allungando la durata del finanziamento.
Gli aumenti registrati sulle rate dei mutui a tasso variabile, conseguenza della nuova politica monetaria della Banca Centrale Europea - costretta ad aumentare i tassi di interesse per frenare il forte innalzamento dell’inflazione, riportandola ad un target del 2% - hanno infatti portato il totale delle rate non pagate a crescere di quasi un miliardo di euro nell’ultimo anno, secondo i dati riportati da Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi).
«Al ministero dell’Economia, Giorgetti sta lavorando con le banche per allungare le scadenze di chi ha un mutuo a tasso variabile, che per colpa delle scelte della BCE sta aumentando, come rata, incredibilmente»,
ha dichiarato Salvini, facendo trasparire il suo dissenso verso la Banca Centrale Europea, che «con i suoi atti alza i tassi delle famiglie italiane». Ha poi aggiunto:
«Mi piacerebbe che le banche italiane allungassero la possibilità per famiglie e imprese dei tempi di pagamento e, dunque, la rata rimanesse uguale e non crescesse».
Blocco rata e aumento durata del mutuo: come funzionano le novità del Governo?
Attualmente, ribadiamo, le novità circa i mutui a tasso variabile sono ancora allo studio del Governo. Sebbene, quindi, non vi sia nulla di certo, è possibile ipotizzare quale possa essere il funzionamento delle novità preannunciate e, prima di ogni cosa, i provvedimenti dedicati all’abbassamento della rata a tasso variabile che potrebbero essere compresi nel necessario, e apposito, decreto:
- il Governo Meloni potrebbe imporre l’obbligo alle banche di accettare la richiesta del titolare di un mutuo a tasso variabile di allungare la durata del finanziamento che, tuttavia, rimarrebbe a variabile. Tale provvedimento, semplicemente aumentando il numero delle rate, permetterebbe di abbassarne l’importo. La rata, come detto, rimarrebbe soggetta a fluttuazioni. Tuttavia, il percorso di rialzo dei tassi da parte della BCE appare ormai giunto al termine, di conseguenza è presumile non aspettarsi ulteriori innalzamenti nel medio termine;
- il Governo Meloni potrebbe prevedere la possibilità di trasformare un mutuo a tasso variabile in uno a tasso variabile ma con rata costante, nel quale si stabilisce l’importo della rata a monte e poi, ogni mese, si applica il tasso di interesse come accade per il classico mutuo a tasso variabile, beneficiando di una rata più bassa (quella stabilita a monte) quando i tassi salgono, e rimborsando quanto ulteriormente dovuto a causa dell’innalzamento dei tassi allungando in automatico la durata del mutuo.
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Si ricorda che ad oggi, come previsto dalla Legge di Bilancio, vi è il diritto alla rinegoziazione: il titolare di un mutuo a tasso variabile ha il diritto di ricevere l’ok dalla banca affinché possa trasformare il proprio finanziamento in tasso fisso, la cui nuova rata viene calcolata in base all’Eurirs e lo spread già applicato sul mutuo in corso.
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