Anche se non in tutte le banche, torna il mutuo a 40 anni nel 2023. A chi conviene un finanziamento così lungo, quali sono gli interessi e i requisiti necessari per il richiedente?
Il mutuo torna a essere anche a 40 anni, ma solo per gli under 36. La motivazione di questa scelta è di ordine pratico, visto che quando si stipula un mutuo chi lo contrae non deve aver superato i 75 anni di età al momento dell’estinzione naturale. Per forza di cose, quindi, il mutuo a 40 anni potrà essere concesso solo a chi, al momento della, non ha ancora compiuto i 36 anni.
Per il mercato dei mutui questo è un momento particolarmente difficile, complici i rialzi del costo del denaro predisposti dalla Bce per contrastare l’inflazione. Le categorie maggiormente colpite dall’aumento dei tassi di interesse sono proprio i giovani, che in molti casi di trovano ad avere un lavoro sottopagato e, in alcuni casi, anche precario.
Mutui brevi, lunghi e lunghissimi
I mutui possono essere suddivisi in:
- brevi, con durata variabile da 5 a 15 anni;
- lunghi, con piano di ammortamento da 25 a 30 anni;
- molto lunghi, con durata dai 35 ai 40 anni.
Questi ultimi, quelli con durata superiore ai 30 anni, sono mutui che non tutte le banche concedono e quando lo fanno prevedono dei requisiti e dei vincoli che il richiedente deve rispettare. Si tratta dei cosiddetti mutui «a vita», che vanno estinti nell’arco di 35/40 anni e, solitamente, chi li richiede passa quasi la metà della propria vita a rimborsare il prestito richiesto.
Mutui con scadenza a 40 anni
Proprio a causa del rialzo dei tassi di interesse, diversi istituti bancari stanno offrendo, di nuovo, ai propri clienti la possibilità di chiedere il mutuo con scadenza a 40 anni. In questo modo si vuol favorire i giovani che, nella maggior parte dei casi, sono quelli ad avere più problemi a sostenere un mutuo ventennale o trentennale a causa della rata mensile troppo alta.
Spalmare il piano di ammortamento di un mutuo su 40 anni, invece, anche se prevede maggiori interessi (previsti proprio dalla durata più lunga del finanziamento), può portare ad avere rate mensili decisamente più basse che possono essere affrontate anche da chi non ha la sicurezza di un lavoro con contratto a tempo indeterminato e con retribuzione media.
Requisiti mutui a 40 anni: determinante l’età
Proprio per la loro durata molto lunga, i mutui a 40 anni sono destinati solo a chi non ha compiuto una determinata età. Non si tratta di una sorta di bonus giovani, questo va sottolineato fin da subito, ma di una scelta obbligata.
Quando si contrae un mutuo non si dovrebbe superare l’età di 75 anni al momento dell’estinzione naturale del finanziamento: appare ovvio come a chiedere il mutuo a 40 anni, possano essere solo coloro che al momento dell’erogazione non abbiano compiuto i 36 anni e che, quindi, riusciranno a estinguere naturalmente il prestito prima del compimento dei 75 anni.
Questa novità si aggiunge, tra l’altro, anche ai mutui agevolati previsti proprio per gli under 36.
Oltre al requisito dell’età di accesso a questo mutuo molto lungo, alcune banche pongono anche altri vincoli all’erogazione di un prestito a 40 anni: da una parte ci sono istituti che vincolano l’erogazione solo all’acquisto della prima casa, dall’altra, poi, gli istituti bancari, quando di tratta di un mutuo di durata molto lunga, limita l’importo erogabile all’80% del valore dell’immobile che si acquista.
Mutui a 40 anni: interessi più alti
Chiedere un mutuo con una durata molto lunga ha dei vantaggi e degli svantaggi. Da una parte, allungare il piano di ammortamento porta ad avere sicuramente rate mensili più basse che permettono uno stile di vita sostenibile. Di contro, però, si deve valutare il costo totale del finanziamento.
Più la durata del mutuo è lunga e maggiori saranno gli interessi che chi riceve il finanziamento sarà chiamato a restituire all’istituto di credito. Nel totale, quindi, un mutuo a 40 anni, è sicuramente più costoso di un mutuo a 20/25 anni.
Allungare la durata del piano di ammortamento, infatti, pur concedendo maggior respiro mensile grazie a una rata da pagare meno onerosa, prevede costi molto più alti a causa del tempo maggiore che si impiegherà per la restituzione del prestito.
A fronte di una rata di circa il 25% in meno, si deve mettere in conto un costo totale del mutuo che aumenta di circa il 40% proprio a causa del maggior onere previsto per gli interessi.
Quali banche concedono il mutuo a 40 anni?
Se l’unico sistema per comprare casa ed evitare di pagare l’affitto a vita è il mutuo a 40 anni, ben venga questa scelta e anche il maggior costo totale del finanziamento: meglio pagare gli interessi e trovarsi possessori di un immobile che pagare un canone di affitto a vita e trovarsi, alla fine con un pugno di mosche.
Importante, per chi sceglie di richiedere un mutuo a 40 anni, è anche sapere quali sono le banche che lo prevedono. Nel 2023 le scelte possono essere diverse (anche se abbastanza limitate)e nello specifico:
- Intesa SanPaolo nel 2023 prevede il mutuo a 40 anni per chi lo stipula entro i 35 anni. Il mutuo può essere a copertura anche del 100% del valore dell’immobile ed è concesso solo a tasso fisso;
- Bnl prevede il mutuo lungo (“mutuo spensierato”) fino a 30 anni, ma che in alcuni casi specifici, con condizioni da valutare caso per caso, può arrivare anche a 35 o 40 anni.
Mutuo a 40 anni, conviene?
Il mutuo a 40 anni è una tipologia di finanziamento che, come è facilmente presumibile, prevede vantaggi e svantaggi. Da una parte, come già detto, la rata più bassa e sostenibile consente di affrontare la spesa mensile con maggior serenità e questo rende la banca anche più propensa a concedere il mutuo.
Tra gli svantaggi di questo mutuo molto lungo ricordiamo:
- possono accedere solo coloro che lo richiedono prima del compimento dei 36 anni;
- i costi totali del finanziamento sono più alti;
- non tutte le banche prevedono la concessione di finanziamenti così lunghi.
Detto questo, a chi conviene il mutuo a 40 anni? Sicuramente alle persone giovani che hanno bisogno di comprare la prima casa e necessitano anche di un importo abbastanza consistente. La convenienza va ricercata nella possibilità di poter richiedere un mutuo anche se non si dispone di un reddito molto alto e si vuole, quindi, avere una rata mensile più bassa.
Sicuramente il mutuo a 40 anni non va scelto da chi ha a disposizione redditi elevati che gli permettano di sostenere rate mensili più alte (il costo finale del finanziamento sarà più contenuto) e può optare anche per mutui dalla durata e dal costo minore.
Da sottolineare, in più, che il mutuo a 40 anni è conveniente solo e soltanto se i tassi di interesse sono relativamente bassi e non superano il 3%, in caso contrario si avrebbe un costo totale troppo elevato che annullerebbe il guadagno avuto dall’avere rate mensili più basse.
Tasso fisso o variabile il mutuo a 40 anni?
Nonostante oggi il tasso variabile sia meno appetibile di quello fisso, anche nel mutuo a 40 anni la tipologia del tasso di interesse potrebbe fare la differenza. Il tasso variabile, solitamente (ma non in questo momento), è più conveniente del fisso soprattutto in mutui molto lunghi. Avendo diversi decenni nel piano di ammortamento, si incapperà, prima o poi, nella riduzione dei tassi di interesse.
Anche in questa scelta bisogna fare delle premesse, però: se il tasso di partenza applicato è basso potrebbe convenire scegliere il tasso fisso per avere sicurezza che per tutto il piano di ammortamento si avrà una rata costante e non condizionata dalle oscillazioni del costo del denaro.
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