La Nato conferma il piano d’azione anti Russia: 300 mila truppe pronte a intervenire

Giorgia Bonamoneta

11/07/2023

300mila truppe Nato pronte ad agire in meno di 10 giorni. Ecco il piano di difesa e d’azione contro la Russia che è stato confermato al vertice Nato. Insieme a questo anche maggiori munizioni e armi.

La Nato conferma il piano d’azione anti Russia: 300 mila truppe pronte a intervenire

La Nato vuole piazzare 300 mila soldati in difesa dei confini tra Europa e Russia. Il nuovo piano di difesa è stato confermato al vertice Nato di Vilnius. Ma andiamo con ordine.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg è giunto al vertice Nato fiducioso sul messaggio che questi due giorni di riunione avrebbero lanciato. In particolare, dopo Biden, anche il segretario della Nato ha ribadito che il percorso dell’Ucraina verso l’adesione nell’Alleanza atlantica avverrà più in là, a guerra finita e con il rispetto degli altri requisiti fondamentali.

Durante la prima giornata del vertice della Nato a Vilnius, in Lituania, si è discusso anche di altri temi in agenda. Tra questi la firma dell’accordo di collaborazione fra Nato e Seul, immortalata dal presidente della Corea del sud Yoon Suk-yeol e l’incontro con Jens Stoltenberg. L’accordo di collaborazione è nato per condividere informazioni militari e approfondire la cooperazione nell’Indopacifico.

Si è tornato ben presto a parlare però delle condizioni nel conflitto e della necessità di far prevalere l’Ucraina fornendo armi e munizioni. Secondo quanto si apprende infatti la Nato, che già a marzo aveva dichiarato i propri intenti, mira ad arrivare a quota 300.000 truppe ad alta prontezza. È sulla base del principio della deterrenza che i leader hanno approvato un nuovo piano d’azione per la “produzione della difesa”.

Il piano Nato anti-Russia: cosa è stato detto al vertice l’11 luglio

Il riassunto della prima giornata del vertice Nato a Vilnius vede l’ok al piano antirusso. L’idea è quella di schierare 300.000 soldati lungo il confine est, ovvero lungo i confini degli alleati Nato che toccano Russia e Bielorussia.

La Nato infatti sostiene che bisogna accelerare gli sforzi per accumulare attrezzature lungo il confine orientale e designare decine di migliaia di forze in grado di accorrere in aiuto degli alleati con breve preavviso. Non un piano nuovo come è stato già detto, ma che risale alla primavera del 2023. L’ok ai piani, arrivato nella giornata, aggiorna le necessità di rafforzamento e produzione dei confini e richiede la rapida attuazione.

Più truppe Nato in Europa: cosa accade ora

Il piano della Nato è in chiave antirussa e sono in molti a credere che sia necessario avere più forze per contrastare il Cremlino. Tra questi l’alto funzionario militare della Nato che ha sottolineato come un numero significantemente maggiore di truppe e di forze pronte può fare la differenza in termini di “deterrenza”.

L’obiettivo è quello di avere un primo livello di operatività composto da circa 100.000 soldati pronti a muoversi entro 10 giorni , che potrebbero provenire dalle regioni confinanti con la Bielorussia e la Russia, ovvero Polonia, Norvegia e Stati Baltici come Estonia, Lettonia e Lituania. Tra questi anche i gruppi tattici multinazionali dell’Alleanza già stanziati sul fianco orientale. Il secondo livello invece comprenderebbe truppe spiegate dalla Germania e altri paesi del centro Europa, in un arco di tempo compreso tra i 10 e i 30 giorni.

Fondamentale è il commento al margine della riunione Nato, non soltanto sullo stanziamento di truppe, ma anche sull’approvvigionamento di armi e attrezzature. Dall’inizio della guerra oggi gli acquisti di armi e munizioni in Europa sono praticamente raddoppiati, ma nonostante questo le forniture all’Ucraina non sono ancora sufficienti, hanno detto.

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