Nel 2024 gli aumenti maggiori riguardano soprattutto la frutta (+10,2%) e la verdura (+4,3%), a livelli ben più alti di quelli registrati in Francia e Germania.
Con l’inflazione il carrello della spesa si riempie sempre meno e in Italia le cose vanno un po’ peggio al confronto con gli altri paesi europei. Soprattutto se si parla di frutta e verdura. Secondo l’Istat, il 2024 si è aperto con una crescita del 5,4% dei prezzi dei prodotti alimentari rispetto a gennaio 2023. Poi a febbraio (+3,7%) e marzo (+3%) l’inflazione del carrello della spesa ha rallentato, anche se in Italia continua a mantenersi su valori più alti rispetto alla media dell’Unione Europea e, per alcune categorie di prodotti, tocca livelli decisamente elevati.
Il picco recente dell’inflazione sui generi alimentari in Europa si è verificato nei primi mesi del 2023: in particolare tra febbraio e marzo, quando i rincari sul cibo sono stati anche del 19,5% rispetto agli stessi mesi del 2022. Anche in Italia i prezzi sono schizzati all’incirca in quel momento, seppure con tassi tendenziali, ossia gli aumenti rispetto all’anno precedente, più bassi di quelli medi dell’Ue (al massimo del 13,8%, a novembre 2022).
Per tutto il 2021, il 2022 e gran parte del 2023, l’aumento medio dei prezzi dei generi alimentari in Europa è stato sempre superiore a quello registrato in Italia. Ma da dicembre dello scorso anno è avvenuto il sorpasso: nonostante l’inflazione sia calata un po’ ovunque, adesso è l’Italia a sopportare i rincari maggiori sul carrello della spesa. Secondo Eurostat, a febbraio 2024 la crescita annua dei prezzi dei generi alimentari in Ue è stata in media del 2,7%, decisamente meno del 3,7% in Italia. Il confronto si fa più interessante concentrandosi sulle singole tipologie di prodotti. [...]
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