Nizza: l’attentatore era indagato ad Agrigento dopo lo sbarco a Lampedusa

Mario D’Angelo

29/10/2020

Brahim Aoussaoui, 21enne tunisino responsabile dell’attentato di Nizza, è arrivato in Europa con uno sbarco a Lampedusa. Quali le conseguenze politiche?

Nizza: l’attentatore era indagato ad Agrigento dopo lo sbarco a Lampedusa

L’attentatore di Nizza si chiama Brahim Aoussaoui, ed è un cittadino tunisino di 21 anni arrivato in Europa lo scorso 20 settembre, sbarcando insieme a un’altra ventina di barconi a Lampedusa. E non è tutto: secondo quanto apprende l’Adnkronos, l’uomo era indagato ad Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il Copasir sentirà in audizione la ministra Lamorgese e il capo della Polizia Franco Gabrielli.

Nizza, l’attentatore era indagato ad Agrigento

La mattina di oggi, giovedì 29 ottobre si è verificato un attacco di matrice islamista presso la cattedrale di Nizza. Un uomo è entrato in chiesa durante la messa e ha ucciso tre persone, un uomo e due donne, con un coltello.

Con il passare delle ore, si è delineato l’identikit dell’attentatore. Ricordiamo però che al momento poche di queste informazioni sono state confermate dalle autorità.

Aoussaoui è un 21enne tunisino arrivato in Francia attraverso l’Italia. Precedentemente era sbarcato a Lampedusa alla fine di settembre.

Subito dopo lo sbarco, ha rivelato l’agenzia di stampa, la Procura di Agrigento lo aveva iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina insieme ad altre persone. Quel giorno, a Lampedusa, erano sbarcati circa 20 barconi.

Secondo il Corriere della Sera, Aoussaoui, nato il 29 marzo del 1999, il 9 ottobre si trovava ancora in Italia, nel centro di identificazione di Bari, dove è stato fotosegnalato dalla Questura.

Nella tasca, hanno rivelato fonti vicine agli inquirenti, al momento dell’arresto l’attentatore aveva un documento della Croce Rossa italiana. Non ha mai fatto la domanda d’asilo in Francia.

Attentatore di Nizza sbarcato a Lampedusa, le conseguenze politiche

Il fatto che l’attentatore di Nizza sia sbarcato a Lampedusa, per quanto fra le decine di migliaia di migranti arrivati negli ultimi anni solo Auossaoui si sia rivelato un terrorista, promette di avere importanti conseguenze.

Il deputato della regione di Nizza, Eric Ciotti, ha già chiesto al Governo francese la sospensione di “qualsiasi flusso migratorio e qualsiasi procedura di asilo in particolare alla frontiera italiana”.

Proteste anche in Italia: i leader dell’opposizione Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno chiesto le dimissioni della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

I decreti sicurezza di Salvini, lo ricordiamo, al momento dello sbarco di Aoussaoui erano ancora pienamente in vigore.

Per l’Italia, il rischio isolamento per la gestione dei migranti non è del tutto remoto, nonostante ci siano stati di recente alcuni sforzi a livello europeo.

Tuttavia la diplomazia europea si è attivata immediatamente per dare un segnale di unità. Il francese Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, ha diffuso attraverso un tweet (ritwittato dal premier Conte) un comunicato congiunto dell’Ue sulla vicenda.

In esso si ribadisce la necessità, per i leader, di “aprirsi al dialogo e alla comprensione tra comunità e religioni piuttosto che alla divisione”.

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