La BCE si surriscalda sul rialzo dei tassi di interesse e l’inflazione sempre più elevata. A Francoforte si alzano i toni sulla necessità di misure più aggressive, mentre Fed e BoE hanno già agito.
Il dibattito sulla politica monetaria BCE si infiamma.
Con l’inflazione sempre più elevata e la guerra in Ucraina che minaccia fortemente la stabilità economica dell’Europa, l’Eurotower è di nuovo in bilico.
Alcune dichiarazioni dei componenti BCE insistono sulla necessità di rivedere il rialzo dei tassi, spingendo per un intervento entro il 2022.
Fed e BoE si sono già mossi, nel tentativo di frenare la corsa dei prezzi. La Banca Centrale Europea affretterà il percorso di normalizzazione? Le ultime dichiarazioni al riguardo.
BCE: cosa fare con il rialzo dei tassi nel 2022?
Il membro del Consiglio direttivo BCE Klaas Knot ha affermato che le aspettative del mercato di un aumento dei tassi di interesse entro quest’anno sono “abbastanza realistiche”, secondo un’intervista a Les Echos.
Pur citando un ambiente incerto, Knot ha dichiarato che la BCE esaminerà alla fine dell’estate come la guerra in Ucraina sta influenzando le prospettive di inflazione a medio termine e deciderà se un tasso di riferimento della più elevato è appropriato.
La sua opinione è che non sono esclusi due aumenti dei tassi quest’anno se le previsioni di inflazione si spostassero più in alto.
Sulla scia di una maggiore aggressività, anche il policymaker BCE Robert Holzmann, che ha dichiarato a un quotidiano austriaco che la banca potrebbe inviare un messaggio chiaro sulla lotta all’inflazione alzando i tassi di interesse prima di porre fine al suo programma di stimolo agli acquisti di obbligazioni.
Holzmann, governatore della banca centrale austriaca, sostiene la decisione a maggioranza della BCE, ha affermato il quotidiano Krone, ma ha aggiunto: “Il sistema degli acquisti di obbligazioni è difficile da capire per la popolazione. Un aumento dei tassi di interesse sarebbe stato un segnale che tutti avrebbero capito.”
Con la guerra che complica ogni possibile previsione su prezzi e crescita, le banche centrali sono diventate punti di riferimento. La BCE, finora quella con maggiore prudenza sull’inasprimento della politica, potrebbe virare per tassi più alti prima del previsto.
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