Cosa cambierà nelle prossime settimane per i cittadini che si sono vaccinati all’estero (compresa San Marino) con Sputnik, Sinopharm e Sinovac? E come potranno ottenere il green pass?
Con l’entrata in vigore dell’obbligo di green pass per accedere a tutti i luoghi di lavoro diventa ineludibile la discussione sul riconoscimento dei vaccini effettuati all’estero. Il ministero della Salute punta a regolarizzare al più presto tutte quelle persone che si sono vaccinate, per esempio, con Sinovac o Sputnik. Ovvero vaccini non riconosciuti dall’Ue in quanto non approvati dall’Ema.
L’obiettivo è regolarizzare chi si è vaccinato magari all’estero. Si parla, secondo alcune stime, di circa 100mila persone che non hanno il green pass avendo ricevuto questi vaccini e che hanno quindi difficoltà ad andare al lavoro. Tra di loro ci sono molte colf e badanti, ma anche i lavoratori agricoli e dei trasporti. Settori in cui si registra un’alta componente straniera, provenienti da Paesi in cui sono stati utilizzati altri vaccini rispetto a quelli approvati da Ema e Aifa.
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Il riconoscimento dei vaccini Sputnik, Sinovac e Sinopharm in Italia
È Gianni Rezza, capo del Dipartimento prevenzione del ministero della Salute, ad annunciare che presto potrebbe arrivare un provvedimento per il riconoscimento dei vaccinati all’estero con preparati diversi da quelli utilizzati in Italia. Rezza ricorda che esiste una lista di vaccini Oms che comprende i cinesi Sinovac e Sinopharm.
Per questi vaccini così come per il russo Sputnik (che nella lista non c’è) si sta valutando in queste ore “la possibilità di prendere una decisione insieme agli altri Paesi Ue, soluzioni che vanno da un mutuo riconoscimento all’esenzione”, spiega Rezza.
Per riconoscimento vaccini si attende Ue
Per il riconoscimento di questi vaccini si fa affidamento alle regole del green pass della Commissione europea. Il regolamento prevede che i cittadini extra-Ue possano circolare liberamente anche se hanno ricevuto vaccini non autorizzati dall’Ema grazie al riconoscimento reciproco.
Esiste infatti una lista di Stati che danno sufficienti garanzie sul certificato vaccinale e permettono quindi questo riconoscimento. Al momento nell’elenco ci sono 14 Paesi a cui se ne potrebbero presto aggiungere altri 48.
I vaccinati con Sputnik di San Marino
Il primo passo è stato fatto verso i cittadini di San Marino vaccinati con Sputnik: la loro esenzione dal green pass è stata prorogata fino al 31 dicembre. A stabilirlo è stato il Consiglio dei ministri considerando quanti cittadini del Titano lavorino in Italia.
Secondo quanto detto da Rezza il problema di San Marino e dei vaccinati con Sputnik è in via di risoluzione ma resta comunque un nodo da sciogliere: “Non so se definitiva o temporanea”. Ovvero potrebbe servire qualche altro intervento più netto nelle prossime settimane.
L’ipotesi richiamo con eterologa per il green pass
Una delle opzioni allo studio per trovare una soluzione in merito ai vaccinati con Sputnik, Sinopharm e Sinovac è quella di ricorrere a una terza dose eterologa. I vaccinati potrebbero quindi ricevere un richiamo con un vaccino a Rna messaggero come Pfizer o Moderna.
Il richiamo verrebbe effettuato a distanza di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale (come avviene anche per la terza dose in Italia) e in quel caso i pazienti avrebbero poi il green pass per un anno come avviene per tutti i vaccinati in Italia.
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