Nessun prelievo forzoso e pignoramento automatizzato del conto corrente nella legge delega, ma ci sono novità per riscuotere i crediti maturati.
Nelle scorse settimane la discussione sulla riforma fiscale era stata animata dal rischio di un prelievo forzoso sui conti correnti per il saldo di eventuali debiti. Una sorta di pignoramento automatizzato che avrebbe permesso di accedere molto più facilmente al conto corrente del debitore per prelevare le somme dovute.
Nella legge delega, però, si sono riviste le regole pur mantenendo la priorità di accelerare la procedura di riscossione. Andiamo, quindi, a vedere cosa cambia e cosa comporta la riscrittura del testo della legge delega approvata a fine luglio nella parte in cui si parla del pignoramento dei conti correnti.
Rischio prelievo forzoso sui conti correnti
Nel suo passaggio alla Camera era stata ventilata l’ipotesi di automazione della procedura di pignoramento dei conti correnti e proprio questo aveva fatto gridare al prelievo forzoso sui conti stessi. Ovviamente l’ipotesi era stata, poi, riscritta andando a tutelare i debitori e prevedendo altre misure volte alla velocizzazione della riscossione dei debiti.
La versione riscritta dell’articolo 16 va a sostituire l’automazione del pignoramento con una possibilità di informatizzazione accompagnata da una semplificazione delle procedure. Ma cosa significa tutto questo?
Pignoramenti conti correnti, cosa cambia con la delega fiscale?
Il rischio del prelievo forzoso sui conti correnti con questa modifica è stato definitivamente scongiurato, ma per potenziare le attività di riscossione la delega fiscale permette una semplificazione delle procedure nel pieno rispetto delle tutele dei debitori. Questo significa che le procedure del pignoramento vanno attualizzate utilizzando l’informatizzazione.
Nella riforma fiscale non ci sarà nessun prelievo automatizzato sui conti correnti dei debitori, ma i creditori potranno controllare i conti correnti dei debitori per verificare la presenza o meno di liquidità per il saldo delle somme dovute.
Il viceministro all’Economia Maurizio Leo, infatti, ha spiegato che la nuova riforma fiscale prevede il potenziamento della riscossione utilizzando la razionalizzazione del pignoramento stesso dei conti correnti attraverso sistemi che verifichino la presenza di liquidità sugli stessi. Questo per sapere a priori se un eventuale pignoramento possa andare a buon fine o no perchè in assenza di somme il pignoramento stesso non sortirebbe alcun effetto.
Superamento del ruolo
L’obiettivo principale della delega in fatto di riscossione è il superamento del ruolo, troppo lento nella procedura di recupero crediti. Per fare in modo che l’iscrizione a ruolo venga superata si potrebbe estendere l’avviso di accertamento o la notifica dell’atto al debitore stesso. In ogni caso l’obiettivo principale dell’esecutivo in tal senso è quello di velocizzare tutta la procedura di riscossione che porta al pagamento dei debiti, procedura che oggi è veramente troppo lunga e non sempre efficace.
Un primo cambiamento già con la riforma Cartabia
Prima delle novità portate dalla delega fiscale, in ogni caso, un primo cambiamento nel pignoramento si era avuto con la riforma Cartabia che aveva modificato il processo esecutivo del pignoramento dei conti correnti, degli immobili e di altri beni procedendo con il sistema di ricerca telematica di eventuali beni e crediti che era possibile pignorare.
Dallo scorso marzo, infatti, il creditore ha la possibilità di eseguire una ricerca sui beni pignorabili del debitore solo presentando una formale istanza all’ufficiale giudiziario. In questo modo potrà individuare dati fiscali e previdenziali sapendo fin da subito da che parte iniziare per esigere il pagamento del proprio credito.
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