Trovata terapia efficace contro la sottovariante Omicron 5. La cura, nella maggior parte dei casi, si può gestire da casa. Ecco come agire sui sintomi lievi anche in caso di condizione di fragilità.
I casi risalenti alla sottovariante di Omicron, la variante 5, continuano a crescere e nei giorni scorsi Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, ha lanciato un allarme: i casi di Covid continueranno a crescere. Nella giornata di oggi è giunta un notizia che potrebbe cambiare le sorti dei prossimi mesi. Infatti è stata trovata una terapia efficace per il trattamento dei sintomi di Omicron 5.
La terapia è stata spiegata da Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e professore della disciplina a Tor Vergata a Roma. Si tratta di una terapia piuttosto semplice, che agisce sui sintomi attraverso la somministrazioni di farmaci direttamente a casa propria. Andreoni inoltre mette in luce quali sono i farmaci da evitare e anche quali sono i segnali che richiedono l’intervento del proprio medico di famiglia.
Per le persone inserite nella cosiddetta categoria dei fragili il discorso cambia. Gli anziani e chi ha altre patologie, oltre a necessitare di un richiamo per garantire l’efficacia della protezione contro le nuove sottovarianti, devono essere seguite nella terapia. La “fragilità” aumenta il rischio di un’evoluzione grave della malattia e, a maggior ragione, va ponderato l’utilizzo. Secondo il direttore scientifico della Società italiana di malattie infettiva non ci sono effetti collaterali all’assunzione della terapia trovata e questo ampia di molto la platea di persone che ne possono beneficiare.
Una cura contro Omicron 5: quali sono i farmaci da assumere
Un lieve arresto dei positivi nella giornata di oggi, ma si tratta di un numero non credibile perché fa riferimento ai tamponi processati nel week end. Sono quasi 30 mila i nuovi casi di Covid, mentre i decessi arrivato a toccare quota 63 vittime. La scoperta di una terapia efficace arriva in risposta a una minor risposta vaccinale data, come ormai sappiamo, dal calare della protezione nel corso del tempo.
“Per le persone con febbre e dolori il consiglio è di prendere antinfiammatori e antipiretici”, ha spiegato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e professore della disciplina a Tor Vergata a Roma. La terapia suggerita dal professore prevede antinfiammatori e antipiretici e allo stesso tempo vieta cortisone e gli antibiotici.
“In caso il malato inizi ad accusare problemi respiratori - continua il professore - deve avvertire il dottore, perché magari c’è bisogno di auscultare il paziente”. Andreoni fa riferimento alla scarsa capacità di Omicron 5 di scendere verso i polmoni, infatti la sottovariante si ferma all’altezza delle vie respiratorie, peggiorandone le capacità.
Terapia contro Omicron 5: cosa curare le persone fragili
Cambia invece la terapia per le “categorie fragili”, cioè per le persone che hanno altre patologie, sono state sottoposte a un intervento e sono indebolite e gli anziani. Per queste persone la sottovariante Omicron 5, meno pericolosa ma più contagiosa, è un pericolo maggiore. Infatti i decessi giornalieri fanno riferimento principalmente a questi pazienti e a chi non si è sottoposto al ciclo completo di vaccinazione.
“Le condizioni sono due: appunto la fragilità, che rende a rischio di un’evoluzione pesante della malattia, e la rapidità - ha detto Massimo Andreoni - Dopo il tampone positivo chi è a rischio deve avvertire il suo dottore”. I farmaci previsti per i “fragili” sono in genere due: antivirale o anticorpo monoclonale. Entrambi devono essere presi nei primi 5 giorni e sono prescritti dai medici di famiglia dal secondo giorno fino al quinto.
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