Fino a +2,3% a 1.588,13 dollari l’oncia sulla scia delle tensioni in Medio Oriente
Oro ai massimi dal 2013. La forte mossa al rialzo, da collegare alle recenti tensioni in Medio Oriente, sembra persino anticipare le più rosee previsioni che la stragrande maggioranza degli analisti aveva espresso per il bene rifugio.
In crescita fino al 2,3% a quota 1.588,13 dollari l’oncia, sembra in corso un trend destinato a continuare in questo 2020, come evidenziato da Goldman Sachs, tra i primi a commentare la crescita delle ultime ore.
Uno scenario sempre più rischioso specie sull’asse USA-Iran preoccupa non poco i mercati, che vedono il petrolio (seppure in notevole crescita) di fronte a rischi maggiori in arrivo da simili circostanze, mentre l’oro - al contrario - potrebbe essere considerato una scommessa di gran lunga migliore al momento.
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Oro ai massimi dal 2013
L’oro sta volando in rialzo del 2,3% a quota 1.588,13 dollari l’oncia, ai massimi dal 2013.
Si tratta di una mossa senza dubbio da mettere in evidenza, ma che tuttavia non desta grossa sorpresa. Solo pochi giorni fa molti tra i principali analisti parlavano di previsioni rosee per il metallo prezioso, pronto a sfruttare tutta una serie di elementi a suo favore.
Tra questi, spiccano guerra commerciale e le più recenti tensioni in Medio Oriente, sulla scia dell’uccisione del generale Qassem Soleimani in un raid USA ordinato da Donald Trump.
Hanno un peso, inoltre, anche elementi cruciali e destinati a influenzarsi reciprocamente come la Brexit, la crescita economica e le decisioni di politica monetaria da parte della Fed.
Secondo David Roche di Indipendent Strategy l’oro potrebbe persino volare fino a quota 2.000 dollari nel corso del 2020, spinto da politiche monetarie delle banche centrali che condurranno gli investitori verso “valute alternative”.
Anche UBS ha parlato di un imminente raggiungimento del traguardo 1.600 dollari, considerando che ogni elemento sembra veleggiare a favore della materia prima:
“Dato il nostro outlook globale 2020-2021 sulle prospettive economiche e di mercato e vista la variabilità dei possibili esiti macro delle partite oggi in corso, riteniamo che agli investitori convenga diversificare in oro, soprattutto perché il costo di detenzione rimane basso”.
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