Non c’è spazio in legge di Bilancio per lo sconto sulle cartelle per debiti superiori a mille euro: la pace fiscale di Meloni cambia forma. Ecco come sarà il condono.
La pace fiscale del governo Meloni cambia forma, e da maxi-condono si avvia verso una versione di sanatoria delle cartelle più sobria. In un primo momento la tregua fiscale era stata strutturata a tre vie: stralcio completo della cartella per importi sotto i mille euro, sconto del 50% per le cartelle tra i mille e i 3mila euro e una rateizzazione lunga per gli importi sopra i 3mila euro, il tutto con delle sanzioni molto ridotte. La priorità, però, rimane un’altra: l’emergenza bollette.
Coprire i costi legati alla crisi energetica si traduce con l’impiegare circa il 70% delle risorse messe sul piatto per la legge di Bilancio (in totale tra i 28 e i 30 miliardi). Di conseguenza, anche la pace fiscale cambia forma, e saltare non è solo lo sconto del 50%.
Cartelle, addio allo sconto del 50% e non solo: la pace fiscale cambia forma
Cambiano i parametri della tregua fiscale. Il governo ha deciso di non fare alcuno sconto sulle imposte dovute: la pace fiscale, quindi, diventa a doppia via. Da un lato, ci sono le cartelle con importi sotto i mille euro per carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione fino al 2015. Dall’altro, ci sono le cartelle di importi superiori, che seguiranno le regole della rottamazione: si dovrà pagare l’imposta dovuta, ma con una sanzione molto ridotta, con aliquota al 5%. Il pagamento potrà essere fatto in un’unica soluzione oppure diluito in cinque anni.
Come mai l’addio allo sconto del 50% (che la Lega avrebbe voluto all’80%)? Due le motivazioni spiegate dal Sole24Ore: cancellare la metà degli importi contestati dal fisco sarebbe stato un condono a metà, e poi non è facile deperire le risorse per coprire questa misura.
Oltre allo sconto del 50% sulle cartelle tra i mille e i 3mila euro salta anche un’altra misura: la voluntary disclosure, di cui si parlava nei giorni scorsi come «scudo fiscale».
Fisco, novità sulla flat tax per le partite Iva
Non sono finite le novità riguardanti la legge di Bilancio 2023. Il governo ha iniziato le procedure per chiedere alla commissione europea di innalzare la soglia per applicare la flat tax, facendo passare da 65mila a 85mila euro annui.
L’aliquota di tassazione rimane al 15%. Si ipotizza un meccanismo di scivolo biennale per evitare le elusioni da parte dei contribuenti che superano il tetto di fatturazione.
Per quanto riguarda la flat tax incrementale, verrà riservata solo ai lavoratori autonomi. Per i dipendenti invece si replica il taglio del cuneo fiscale di Draghi di 2%, e si studia la riduzione della tassazione sui premi di produttività.
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