Partite IVA, tra le novità del decreto Ristori 5 spunta lo stralcio di alcune delle imposte dovute nel 2021: a parlarne è stato il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, nel corso delle interrogazioni tenutesi alla Camera il 20 gennaio 2021.
Partite IVA, non solo contributi a fondo perduto: con il decreto Ristori 5 si va verso lo stralcio di alcune delle tasse dovute.
È stato il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, nel corso delle interrogazioni a risposta immediata del 20 gennaio 2021, a fornire alcuni dettagli sui nuovi ristori che verranno messi in campo. Si parla di un totale di 13 miliardi di euro.
Il nuovo scostamento di bilancio da 32 miliardi sarà la dote dalla quale partire per mettere a punto i nuovi aiuti per i titolari di partita IVA, contributi a fondo perduto ed interventi per tagliare le tasse dovute.
Partite IVA, non solo fondo perduto: stralcio delle tasse nel decreto Ristori 5
Cambia la forma degli aiuti alle partite IVA. Non ci saranno solo contributi a fondo perduto nel decreto Ristori 5, ma anche interventi sulle scadenze fiscali.
Sono 5,3 i miliardi a disposizione, legati agli spostamenti delle scadenze fiscali, che verranno utilizzati per stralciare parte delle imposte dovute nel 2021. Questo è quanto affermato dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, nel suo intervento alla Camera del 20 gennaio 2021.
“Una parte degli aiuti dovrà essere riconosciuta come contributo diretto e un’altra in detrazione di imposte che non saranno pagate dalle aziende”.
Come dotazione complessiva, si dovrebbe arrivare vicini alla soglia dei 13 miliardi di euro, considerando sia le nuove risorse per i contributi a fondo perduto che per quelle destinate allo stralcio delle imposte per le aziende.
Una misura che, in ogni caso, dovrebbe restare ancorata al calo del fatturato subito. Ed è anche su questo aspetto, uno dei parametri per accedere ai ristori, che si attendono novità nel quinto decreto emergenziale.
Partite IVA, nel decreto Ristori 5 aiuti in base al calo subito nel 2020
Il decreto Ristori 5 guarderà al calo complessivo di fatturato subito dalle partite IVA nel 2020. Non più il criterio del mese di aprile, come previsto dagli ultimi decreti emergenziali, ma un dato certo in grado di valutare il danno complessivo della singola azienda.
Se prima il criterio seguito era quello della rapidità nell’erogazione degli aiuti, ora si pensa ad uno strumento perequativo. Come affermato dal Ministro Patuanelli:
“dovrà essere ristorata l’azienda per il danno che ha ricevuto in relazione al calo di fatturato, ai costi fissi che ha avuto e a quanto ha già ottenuto come sostegno, seppur limitato, da parte del Governo”
E questo, continua, sarà solo un pezzo dei nuovi contributi a fondo perduto per le partite IVA. Torneranno i ristori emergenziali, per le attività ancora chiuse.
Stando alle anticipazioni, sono attesi tre i filoni di intervento a supporto dei titolari di partita IVA: lo stralcio delle scadenze fiscali, il contributo parametrato al calo subito nel 2020 ed il fondo perduto di emergenza legato alle restrizioni imposte per contrastare il diffondersi del contagio da Covid-19.
Saranno inoltre stanziati altri 1,5 miliardi per finanziare l’esonero dai contributi per i lavoratori autonomi.
Se i contorni delle novità in arrivo appaiono meno sfumati, ancora poco chiari sono i tempi per il varo del decreto Ristori 5. Restiamo quindi in attesa di ulteriori aggiornamenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA