Partite IVA, fondo perduto, affitti e rinvio delle tasse: i nuovi aiuti nel Sostegni bis

Rosaria Imparato

15/04/2021

Nel pacchetto di aiuti per le partite IVA del decreto Sostegni bis (o Imprese) non ci saranno solo contributi a fondo perduto: allo studio ci sono agevolazioni per l’affitto, il rinvio delle tasse locali e della pace fiscale.

Partite IVA, fondo perduto, affitti e rinvio delle tasse: i nuovi aiuti nel Sostegni bis

Cosa devono aspettarsi le partite IVA dal decreto Imprese, ovvero il Sostegni bis? Il nuovo provvedimento economico sta prendendo forma, anche se è ancrora presto: l’approvazione è prevista per i primi di maggio.

Secondo le ultime anticipazioni, le misure avranno un occhio di riguardo per le piccole partite IVA, e non solo con i contributi a fondo perduto, ma anche con il taglio dei costi fissi.

Faranno parte del Sostegni bis misure strettamente fiscali, come il rinvio delle tasse, i nuovi contributi a fondo perduto e le agevolazioni sugli affitti, ma anche un ulteriore blocco dei licenziamenti.

Il sottosegretario al Ministero dell’Economia Durigon ha detto che gli obiettivi che il Governo si pone col nuovo decreto sono due: da un lato, gli aiuti alle piccole partite IVA, dall’altro sostegni ai settori più colpiti dalla crisi economica.

La parola d’ordine in ogni caso è rapidità: gli aiuti del primo decreto Sostegni sono arrivati con mesi di ritardo, e oramai (dopo più di un anno di crisi e chiusure) il tempo è un lusso che in pochi possono ancora permettersi.

Decreto Sostegni bis e nuovo fondo perduto: cosa cambia per imprese e partite IVA?

Tra i primi aiuti che le partite IVA attendono con ansia (soprattutto quelle che non sono rientrate nel primo giro) sono i nuovi contributi a fondo perduto.

Nell’intervista rilasciata al Sole 24 Ore il 12 aprile, il sottosegretario leghista al MEF Durigon ha specificato che non sarà possibile cambiare i criteri di accesso ai contributi a fondo perduto per una questione di rapidità nell’erogazione nei fondi.

Ricordiamo che i primi 600mila accrediti sono partiti l’8 aprile, 10 giorni dopo l’avvio della procedura di domanda all’Agenzia delle Entrate. Durigon sottolinea che:

“Cambiare criterio, per parametrare per esempio gli aiuti sui costi fissi, significherebbe allungare i tempi e chiedere ai diretti interessati nuovi dati non sempre facili da raccogliere. Ma in questa fase il tempo ha un valore.”

Ma anche se i parametri di accesso non cambieranno, non vuol dire che non ci sono novità in serbo. Stavolta, continua Durigon, “in prima fila ci sono le partite Iva più piccole”, quindi quelle che hanno dichiarato un fatturato fino a 100mila euro.

Verranno aiutate anche le imprese con fatturato sopra i 10 milioni, prima escluse dai beneficiari del fondo perduto, con il rifinanziamento del fondo da 200 milioni di euro per i settori in forte crisi (come le fiere, il turismo o il tessile).

Nel decreto è previsto un vero e proprio pacchetto da 32 miliardi per imprese e famiglie, ma gli aiuti e le tutele saranno mirati ai soggetti che ne hanno più bisogno.

Ricordiamo nel frattempo che è possibile fare domanda per i contributi a fondo perduto del primo DL Sostegni fino al 28 maggio.

Il nuovo fondo perduto però promette novità: dopo l’incontro con i rappresentanti della FIPE, il ministro Giorgetti ha annunciato che è allo studio un nuovo meccanismo di calcolo e di pagamento basato su acconto e saldo.

Partite IVA, rinvio delle tasse e aiuti per l’affitto nel decreto Sostegni bis

Ma gli aiuti alle partite IVA non si declinano solo con i contributi a fondo perduto. Un altro tassello nel mosaico dei sostegni è la questione degli affitti: si pensa, infatti, al rilancio del credito d’imposta fino al 60%, ma non è ancora chiaro se la misura troverà spazio tra gli emendamenti alla legge di conversione del primo Dl Sostegni o nel nuovo provvedimento.

Un’altra faccenda ancora riguarda il blocco degli sfratti, che non può essere generalizzato, dice Durigon,

“per non penalizzare i proprietari che di quegli affitti vivono, per cui bisognerà guardare con attenzione a entrambe le parti.”

Infine, nel prossimo decreto dovrebbe trovare spazio (fondi permettendo) anche il rinvio delle tasse, nello specifico:

  • la TARI per le attività chiuse;
  • la COSAP fino a dicembre 2021.

Potrebbero essere nuovamente sospese anche le rate 2021 della rottamazione ter, anche se lo Stato incasserebbe 2,4 miliardi di euro dagli appuntamenti con la pace fiscale.

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