Pensione maggio 2023, quando arrivano i soldi e novità su aumenti e trattenute

Simone Micocci

27 Aprile 2023 - 12:30

A maggio arrivano gli aumenti? E quali sono le trattenute effettuate nel cedolino? Guida alla pensione di maggio (e calendario dei pagamenti).

Pensione maggio 2023, quando arrivano i soldi e novità su aumenti e trattenute

La prossima pensione verrà pagata, come da calendario, il 2 maggio 2023.

D’altronde, il primo giorno bancabile del mese - quando solitamente avviene il pagamento delle pensioni - stavolta non coincide con il primo del mese: lunedì 1° maggio, infatti, è un festivo e come tale non è considerato “bancabile” ai sensi della normativa.

Per questo motivo le pensioni, sia per chi ha l’accredito in banca che per chi ha preferito la posta, arriveranno con un giorno di “ritardo”: in ogni caso i soldi saranno disponibili sul conto nella giornata di martedì 2 maggio 2023, ma coloro che hanno preferito il ritiro in contanti alla posta dovranno tener conto dell’apposito calendario.

Negli uffici postali, infatti, almeno nella maggior parte dei casi, persiste la pratica di contingentare gli accessi agli uffici: per evitare che tutti i pensionati si riversino nello stesso giorno alla posta viene quindi stilato un calendario tenendo conto dell’ordine alfabetico. La data di ritiro della pensione di maggio, quindi, dipenderà dall’iniziale del cognome, ma in ogni caso i pagamenti verranno completati entro una settimana (lunedì 8 maggio).

Prima di guardare al calendario per il pagamento della pensione di maggio, facciamo chiarezza però su cosa aspettarsi sul cedolino. Dalla possibilità che ci siano gli aumenti annunciati per le pensioni minime alle trattenute previste sul cedolino: ecco tutto quello che serve sapere a riguardo.

Cedolino di maggio 2023, no agli aumenti delle pensioni minime

Lo avevamo annunciato giorni fa, smentendo tutti coloro che erano convinti del fatto che con il cedolino di maggio 2023 l’Inps avrebbe finalmente riconosciuto l’aumento delle pensioni minime - con tanto di arretrati - come previsto dall’ultima legge di Bilancio.

Dopo una serie di ricerche, infatti, abbiamo avuto conferma dell’impossibilità di provvedere fin da subito con l’applicazione dei suddetti aumenti, pari all’1,5% della pensione percepita laddove inferiore a 563,74 euro. Aumento che sale al 6,4% per coloro che oltre a stare al di sotto alla suddetta soglia hanno compiuto i 75 anni.

Nel dettaglio, in risposta alle fake news circolate sul web, abbiamo indicato luglio 2023 come data più probabile per il riconoscimento dei suddetti aumenti e la conferma arriva dal cedolino appena pubblicato nell’area MyInps: qui, infatti, i pensionati che prendono un assegno inferiore a circa 563 euro avranno di certo notato che l’importo è rimasto lo stesso del mese precedente.

Cosa c’è nel cedolino di maggio 2023

Non sono previste novità per il cedolino di maggio 2023, sul quale si applicano le stesse voci di quello riferito allo stesso mese ma dello scorso anno. Nel dettaglio, come confermato dall’Inps, sul cedolino vengono applicate - ma solo per le prestazioni fiscalmente imponibili - le trattenute fiscali relative, oltre che alle ritenute Irpef e all’addizionale comunale a titolo di acconto, alle addizionali regionali e comunali relative all’anno d’imposta 2022, le quali vengono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello a cui riferiscono.

A ciò si aggiunge il conguaglio per l’anno d’imposta 2022. Entro il termine del 28 febbraio, infatti, l’Inps - in qualità di sostituto d’imposta - ha effettuato le operazioni di verifica tra l’ammontare delle ritenute operate e l’imposta effettivamente dovuta sull’ammontare complessivo delle somme corrisposte nel corso dell’anno d’imposta 2022, tenendo conto delle detrazioni eventualmente spettanti.

Da tale operazione ne potrebbe essere risultato un credito - già corrisposto sul primo rateo utile della pensione - oppure un debito. In quest’ultimo caso l’Inps ha provveduto, o comunque lo sta ancora facendo, al recupero delle somme, secondo le seguenti modalità:

  • se il pensionato ha un reddito da pensione annuo inferiore a 18.000 euro e un debito Irpef d’importo superiore a 100 euro il recupero avviene per mezzo di rateizzazione, per un massimo di 11 rate (di pari importo);
  • diversamente, per i pensionati con reddito annuo d’importo superiore a 18.000 euro, o comunque con debito d’importo inferiore a 100 euro, il debito è stato già trattenuto nella mensilità di marzo.

Nel primo caso, quindi, è lecito aspettarsi ancora una piccola trattenuta nel cedolino, la quale potrebbe protrarsi per un massimo di 11 mensilità. Nessun problema, invece, per coloro che hanno una pensione superiore a 18 mila euro o comunque un debito più basso di 100 euro, poiché avendo già restituito l’indebito con la pensione di marzo non devono temere altre trattenute con il cedolino in pagamento la prossima settimana, almeno a titolo di conguaglio Irpef.

Quando arrivano i soldi?

Come anticipato, la pensione di maggio sarà disponibile sul conto corrente, sia postale che bancario, martedì prossimo, 2 maggio 2023. Lo stesso giorno avranno inizio i pagamenti in contanti presso gli uffici di Poste italiane, dove verrà rispettato il seguente calendario:

  • martedì 2 maggio: A e B;
  • mercoledì 3 maggio: C e D;
  • giovedì 4 maggio: da E a K;
  • venerdì 5 maggio: da L a O;
  • sabato 6 maggio (solo di mattina): da P a R;
  • lunedì 8 maggio: da S a Z.

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