Riforma delle pensioni, la Fornero consiglia il Governo Conte: “Quota 100 va abolita, così da concentrare le risorse per misure più funzionali”.
Pensioni: la novità di oggi è che Elsa Fornero - ex Ministro del Lavoro e autrice di quella che probabilmente è stata la riforma delle pensioni più discussa degli ultimi cinquant’anni - sembra aver cambiato nuovamente idea su Quota 100.
Nel dettaglio, inizialmente la Fornero si era detta contraria a Quota 100 attaccando in più di un’occasione Matteo Salvini, il quale ha puntato su questa misura proprio per superare definitivamente la riforma del 2011. Tuttavia con il cambio di maggioranza e l’insediamento del nuovo Governo Conte, la Fornero sembrava aver cambiato idea su Quota 100: nel corso dell’evento organizzato da Il Fatto Quotidiano, infatti, questa ha detto di sperare in una conferma della misura, almeno per i prossimi tre anni.
A quanto pare, però, si è trattata di una breve parentesi: nella sua analisi pubblicata da Il Foglio, infatti, la Fornero è tornata ad attaccare Quota 100 auspicando una sua abolizione in tempi brevi. Ma qual è il motivo di questo cambio di opinione? Scopriamolo analizzando quanto dichiarato da Elsa Fornero in merito a quello che è stato il caposaldo dell’ultima riforma delle pensioni attuata dal Governo M5S-Lega.
Riforma delle pensioni: perché Quota 100 va abolita
Sono quattro le motivazioni per cui, secondo la Fornero, una giusta riforma delle pensioni dovrebbe partire dall’abolizione di Quota 100. Nel dettaglio, questa:
- è costosa;
- è iniqua;
- non incoraggia l’occupazione;
- non aiuta le categorie deboli.
Per attuare quella che, almeno secondo le intenzioni del Governo, dovrà essere una “manovra di svolta”, quindi, si dovrà partire all’abolizione di Quota 100. Questo perché in un quadro politico incerto, “nel quale l’instabilità potrebbe manifestarsi in modo repentino per poi trasferirsi ai mercati finanziari”, serve una Legge di Bilancio che sia in grado di “fissare chiaramente le priorità”, evitando la dispersione degli interventi così che “tutti possano essere contenti e scontenti allo stesso modo”.
Secondo la Fornero, quindi, piuttosto che utilizzare le risorse a disposizione, che come noto sono limitate, per una misura poco funzionale come Quota 100, sarebbe più opportuno farlo verso “interventi più di ampio respiro”.
Anche i sindacati concordano: “Quota 100 è un flop”
Dalla parte della Fornero, seppur solamente per quel che riguarda Quota 100, ci sono anche i principali sindacati dei lavoratori. Ad esempio, Maurizio Landini (CGIL) ha dichiarato che Quota 100 non è abbastanza per superare i problemi dell’attuale sistema previdenziale.
“Il Governo deve affrontare al più presto il tema delle pensioni, con Quota 100 non è stato fatto nulla”, ha dichiarato Landini che poi attacca la riforma attuata dalla stessa Fornero auspicando in una sua revisione (difficile, al momento) al più presto possibile.
Contro Quota 100 si schiera anche Giuliano Cazzola, esperto previdenziale ed economista che la definisce “un flop”.
D’altro parere il Governo: nonostante gli appelli della Fornero, dei sindacati e dell’Unione Europea (che in più di un’occasione ha fatto appello all’Italia per il contenimento della spesa previdenziale), Quota 100 resterà al suo posto per i prossimi due anni, come stabilito dalla precedente esperienza governativa.
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