Pensioni, a settembre arrivano gli aumenti. Ecco per chi

Simone Micocci

1 Agosto 2024 - 10:07

Conguaglio 730/2024 in arrivo a settembre per questi pensionati, possibili aumenti o trattenute a seconda della situazione fiscale accertata per il 2024.

Pensioni, a settembre arrivano gli aumenti. Ecco per chi

È stata messa in pagamento oggi la pensione di agosto che per alcuni pensionati include il rimborso del credito Irpef come risulta da conguaglio della dichiarazione dei redditi presentata con modello 730/2024.

Chi non ha ricevuto l’aumento nonostante un credito Irpef maturato non deve però spaventarsi: è possibile, infatti, che la dichiarazione dei redditi non sia stata inviata per tempo per far sì che l’Inps potesse procedere con la liquidazione degli importi nel cedolino di agosto, ragion per cui il pagamento viene rinviato a settembre.

Ricordiamo, infatti, che le tempistiche di liquidazione del rimborso Irpef sulla pensione dipendono da quando è stata inviata la dichiarazione, nonché da quando arriva il relativo prospetto all’Inps.

Come abbiamo avuto modo di sottolineare, esiste una certa scadenza entro cui si è certi di ricevere il rimborso Irpef ad agosto. Una volta oltrepassata il pagamento viene rimandato, con l’arrivo dei soldi che quindi potrebbe slittare a settembre.

Chi riceve il rimborso Irpef a settembre

Come prima cosa va sottolineato che, a differenza degli stipendi, i rimborsi (o eventualmente le trattenute in caso di debito) Irpef sulla pensione vengono effettuati due mesi dopo la ricezione del prospetto di liquidazione.

A tal proposito, sono certi di aver recuperato l’Irpef versata in più nel 2023 già nel cedolino di agosto in pagamento oggi coloro che hanno inviato la dichiarazione dei redditi entro il 31 maggio scorso, per i quali i risultati finali sono stati comunicati entro il 15 giugno. Più borderline, ma nella maggior parte dei casi non dovrebbero esserci problemi, coloro che hanno inviato il modello 730/2024 tra il 1° e il 20 giugno, quando il prospetto di liquidazione teoricamente dovrebbe essere arrivato entro il 29 giugno.

L’unica eccezione è rappresentata da coloro a cui, a causa di un rimborso superiore a 4.000 euro, sono stati comunicati dei controlli aggiuntivi da parte dell’Agenzia delle Entrate. In quel caso, infatti, il pagamento viene ritardato e se ne occupa l’Agenzia stessa.

Chi riceve invece il rimborso a settembre? Intanto quei pochi pensionati che hanno presentato la dichiarazione a ridosso del 20 giugno per i quali il prospetto di liquidazione è arrivato con qualche giorno di ritardo, non consentendo all’Inps di procedere al rimborso con la pensione di agosto. Ma si tratta davvero di un numero giornalisticamente inconsistente.

Dopodiché coloro che hanno inviato la dichiarazione dei redditi dopo il 20 giugno. Ma anche qui c’è un termine da rispettare: il 15 luglio, data in cui termina la terza fase, quella in cui il prospetto viene inviato entro il 23 luglio.

Dopodiché, i rimborsi possono arrivare a ottobre o novembre, oppure a dicembre per chi anziché utilizzare il modello 730/2024 ha preferito il modello Redditi Pf. In quest’ultimo caso, però, il pagamento non avviene sulla pensione in quanto se ne occupa direttamente l’Agenzia delle Entrate.

Lo stesso vale per le trattenute

Ovviamente non è detto che tutti i contribuenti abbiano diritto a un rimborso. Specialmente per chi è titolare di altri redditi oltre la pensione, il rischio è che dalla dichiarazione dei redditi sia risultato un debito, ossia dell’Irpef da versare in aggiunta a quella già trattenuta nel corso del 2023.

In quel caso le tempistiche sono le stesse di quelle adottate per i rimborsi, con la differenza che il recupero dell’indebito può avvenire anche su più rate. Dunque, si ritroveranno una trattenuta sulla pensione di settembre coloro che:

  • hanno già subito il conguaglio nel mese di agosto ma avendo scelto di restituire il debito a rate dovranno pagare fino a novembre;
  • hanno inviato la dichiarazione dei redditi tra il 21 giugno e il 15 luglio, per i quali la trattenuta può essere pari all’intero importo del debito oppure a un terzo nel caso in cui nel modello 730/2024 sia stata data indicazione di volerlo pagare a rate (settembre, ottobre e novembre).

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