Pensioni: assegni più bassi dal 2021. Ecco perché

Teresa Maddonni

25/09/2020

Pensioni: gli assegni saranno più bassi dal 2021. Vediamo perché e soprattutto a chi spetta il taglio dell’importo nel prossimo biennio.

Pensioni: assegni più bassi dal 2021. Ecco perché

Pensioni: gli assegni saranno più bassi dal prossimo 2021. Il motivo fondamentale alla base della riduzione delle pensioni dal prossimo anno risiede nell’abbassamento dei coefficienti di trasformazione già stabilita lo scorso giugno con apposito decreto.

Le pensioni saranno più basse dal momento che i coefficienti di trasformazione, ridotti, determineranno a loro volta una riduzione della parte dell’assegno calcolata con il sistema contributivo.

All’abbassamento dei coefficienti di trasformazione si aggiungono anche i rischi dovuti alla riduzione del PIL nel 2020 conseguente all’emergenza COVID-19, con una perdita sulle pensioni che si potrebbe riscontrare anche negli anni a venire.

Pensioni più basse dal 2021: ecco perché

Le pensioni saranno, per coloro che si congederanno nel 2021, più basse da gennaio e il motivo è dovuto ai coefficienti di trasformazione che si riducono.

Il coefficiente di trasformazione è un valore percentuale che viene applicato alla parte di contributi accantonati dal lavoratore che va in pensione per trasformarli nell’assegno spettante.

In particolare i contributi cui viene applicato il coefficiente sono quelli accantonati dopo il 1° gennaio 1996 o anche il 1° gennaio 2012 per coloro che prima del 31 dicembre 1995 avevano già 18 anni di contributi versati. Con il passaggio dal 1995 al 1996 lo ricordiamo si è passati anche dal sistema retributivo al contributivo.

Ovviamente, come stabilito da un meccanismo introdotto dalla Legge Fornero, se il lavoratore va in pensione più tardi il coefficiente che viene applicato è maggiore. Quindi più in là con l’età si abbandona il lavoro più la pensione sarà maggiore perché maggiori saranno i contributi versati.

Pensioni più basse dal 2021: ecco per chi

Chi andrà in pensione dal prossimo gennaio 2021, avrà, rispetto a coloro che si congederanno entro dicembre 2020, un assegno più basso. In particolare stando al decreto di giugno il coefficiente corrispondente a un’età pari a 57 anni è 4,186%, per 67 anni, età per la pensione di vecchiaia è pari a 5,575%, mentre si alza a 6,466% per i 71 anni.

La perdita sulla pensione è minima c’è da dire, ma se si guarda agli ultimi 10 anni si arriva a un -12%. Per i nuovi coefficienti 2021/2022 come da decreto rimandiamo a un articolo dettagliato di Money.it.

Tuttavia non solo coloro che andranno in pensione nel 2021 avranno assegni più bassi dal momento che anche i pensionati di vecchia data da gennaio prossimo potrebbero vedersi ridurre l’assegno.

Questo è dovuto al meccanismo della perequazione, secondo il quale l’importo delle pensioni ogni anno viene adeguato all’inflazione, cioè all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie, operai e impiegati definito da Istat.

Solitamente questo comporta un aumento degli assegni, seppur minimo, ma con il 2020 e l’emergenza Covid le pensioni dal 2021 potrebbero non aumentare. Con la situazione drammatica che si sta vivendo a livello economico c’è chi teme che possano, per tutti, addirittura diminuire.

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