Pensioni, se fai parte di una di queste categorie puoi andarci prima

Simone Micocci

17 Gennaio 2025 - 09:54

I requisiti per l’accesso alla pensione non sono uguali per tutti. Per queste categorie, ad esempio, ci sono delle agevolazioni.

Pensioni, se fai parte di una di queste categorie puoi andarci prima

Ci sono alcune categorie di persone che possono andare prima in pensione. Si tratta di quelle categorie che per caratteristiche godono di una maggior tutela in ambito previdenziale, con canali di accesso preferenziali e requisiti meno restrittivi rispetto a quelli richiesti alla generalità dei lavoratori.

Per chi fa parte di queste categorie non esiste un solo canale di accesso alla pensione ma diversi, per ciascuno dei quali bisogna soddisfare dei requisiti specifici come ad esempio per quanto riguarda gli anni di contributi o il periodo in cui questi sono stati versati.

A tal proposito, vediamo quali sono le categorie tutelate dal nostro ordinamento per le quali c’è la possibilità di andare in pensione in anticipo, nonché quali sono le misure che riconoscono questo canale agevolato.

In breve

Alcune categorie di lavoratori godono di accesso preferenziale alla pensione grazie a requisiti meno restrittivi. Ecco chi può usufruire di queste agevolazioni:

  • Disoccupati: possono accedere a Quota 41 (41 anni di contributi) o all’Ape Sociale (63 anni e 5 mesi con almeno 30 anni di contributi). Per Quota 41, è necessario essere lavoratori precoci.
  • Donne: beneficiano di Opzione Donna (61 anni con 35 anni di contributi, riduzione di un anno per figlio fino a due anni). Hanno sconti per figli e un anno in meno di contributi per la pensione anticipata.
  • Lavori usuranti e gravosi: includono attività faticose come lavoro notturno, conduzione di veicoli pubblici o lavori in catena. Possono accedere a Quota 41, Quota 97,6 (61 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi) o all’Ape Sociale.
  • Invalidi: con una capacità lavorativa ridotta almeno del 74%, possono accedere a Quota 41, Ape Sociale, o Opzione Donna. In caso di inabilità totale, è possibile ottenere la pensione di inabilità.
  • Caregiver: chi assiste familiari con grave disabilità può accedere a Quota 41, Ape Sociale, o Opzione Donna (per le lavoratrici).

Questi canali agevolati offrono una maggiore tutela previdenziale per specifiche condizioni lavorative o personali che approfondiremo di seguito.

I disoccupati

Essere disoccupati favorisce l’accesso alla pensione. Una volta cessato di beneficiare dell’indennità di disoccupazione Naspi - da almeno 3 mesi - infatti, per chi è senza lavoro c’è una duplice possibilità:

  • accedere a Quota 41, andando in pensione con 41 anni di contributi anziché 42 anni e 10 mesi come richiesti dalla pensione anticipata. Tuttavia, non basta essere disoccupati per ricorrere a questa opzione, in quanto la normativa ne riserva l’accesso ai cosiddetti lavoratori precoci, ossia coloro che all’età di 19 anni avevano già maturato 12 mesi di contributi. Inoltre, almeno un contributo settimanale deve essere stato versato nel regime retributivo, quindi entro il 31 dicembre 1995;
  • accedere all’Ape Sociale, una misura di accompagnamento alla pensione riservata a coloro che al compimento dei 63 anni e 5 mesi hanno maturato almeno 30 anni di contributi.

Le donne

Anche le donne per alcuni versi rientrano tra le categorie per le quali sono previsti dei canali di accesso preferenziale alla pensione. La misura più nota in tal senso, per quanto negli ultimi anni abbia subito un notevole restringimento della platea dei beneficiari, è Opzione Donna.

Questa consente - a coloro che ne soddisfano i requisiti entro il 31 dicembre 2024 - di andare in pensione all’età di 61 anni, a patto di aver maturato 35 anni di contributi. È inoltre richiesto di far parte di una tra queste tre categorie:

  • invalide (percentuale di almeno il 74%);
  • caregiver, ossia chi assiste un familiare con grave disabilità;
  • licenziate - o in corso di - da grandi aziende.

Per quest’ultime il requisito anagrafico si riduce a 59 anni. Lo stesso vale per le donne con figli, visto che il requisito si riduce di 1 anno per ciascun figlio (fino a un massimo di 2 anni). Ricordiamo che per chi accede a Opzione Donna l’assegno viene calcolato interamente con le regole del contributivo.

Per le donne poi ci sono altre agevolazioni per l’accesso alla pensione. Ad esempio, tanto per la pensione di vecchiaia quanto per quella anticipata contributiva è riconosciuto uno sconto di 4 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 16 mesi. Senza dimenticare che per le donne è richiesto un anno in meno di contributi - 41 anni e 10 mesi - per accedere alla pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica.

Lavori usuranti e gravosi

Ci sono poi delle professioni riconosciute come particolarmente usuranti o gravose a tal punto da legittimare un canale preferenziale di accesso alla pensione. Dobbiamo però fare una distinzione tra queste due categorie. È l’articolo 1 del Dlgs n. 67 del 2011 a descrivere i cosiddetti lavori usuranti, racchiudendoli in quattro macro insiemi:

  • 1) Lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti (articolo 2 del decreto del ministero del Lavoro del 19 maggio 1999), quali:
    • lavori in galleria, cava o miniera;
    • lavori ad alte temperature;
    • lavori in cassoni ad aria compressa;
    • attività per l’asportazione dell’amianto;
    • attività di lavorazione del vetro cavo;
    • lavori svolti dai palombari;
    • lavori espletati in spazi ristretti.
  • 2) Lavoratori notturni (Dlgs n. 67 del 2011), quali:
    • lavoratori che prestano attività nel periodo notturno (tra la mezzanotte e le 5:00 del mattino) per almeno 6 ore e per un minimo di 64 giorni lavorativi l’anno;
    • lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nel periodo notturno ma per l’intero anno lavorativo;
  • 3) Lavoratori addetti alla linea di catena, inteso come quel processo produttivo in serie contraddistinto da un ritmo determinato da misurazione dei tempi di produzione con mansioni organizzate in sequenze di postazioni svolgendo attività caratterizzate dalla ripetizione;
  • 4) Conducenti di veicoli con capienza complessiva non inferiore a 9 posti adibiti al servizio di trasporto pubblico collettivo.

Invece, per quanto riguarda le professioni che si possono definire gravose esiste un vero e proprio elenco. Le fonti normative sono due: le prime categorie sono individuate nel comma 162 della legge n. 205 del 2017, dopodiché la legge di Bilancio 2022 (legge n. 234 del 2021) ne ha aggiunte altre.

Nel dettaglio, le professioni gravose individuate dalla legge n. 205 del 2017 sono:

  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  • facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
  • pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
  • lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del d.lgs.67/2011;
  • marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

Con la legge di Bilancio 2022, invece, l’elenco viene così aggiornato:

  • professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
  • tecnici della salute;
  • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • operatori della cura estetica;
  • professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
  • artigiani, operai specializzati e agricoltori;
  • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • conduttori di mulini e impastatrici;
  • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • portantini e professioni assimilate;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

A tal proposito, i gravosi possono accedere alla pensione con Quota 41 e l’Ape Sociale.

Gli usuranti, invece, possono accedere a Quota 41, come pure allo sconto dell’età per la pensione di vecchiaia che si raggiunge, a patto di aver maturato almeno 30 anni di contributi, all’età di 66 anni e 7 mesi. Sempre gli usuranti possono accedere a Quota 97,6, all’età di 61 anni e 7 mesi, mentre gli anni di contributi richiesti sono almeno 35. Così come tutte le quote c’è poi un ulteriore requisito da soddisfare: la somma tra età e contributi deve restituire almeno 97,6.

Gli invalidi

Avere una riduzione della capacità lavorativa consente di andare in pensione in anticipo. Per gli invalidi civili con percentuale almeno pari al 74%, infatti, c’è la possibilità di accedere tanto a Quota 41 quanto all’Ape Sociale (come pure a Opzione Donna nel caso delle lavoratrici).

E non solo: in caso di capacità lavorativa ridotta di almeno 2/3 a causa di un handicap psico-fisico, e una contribuzione non inferiore a 5 anni (di cui almeno 3 anni versati nell’ultimo quinquennio) spetta l’Assegno ordinario di invalidità, oppure la pensione di inabilità previdenziale in caso di capacità lavorativa ridotta del 100%.

I caregiver

Sono riconosciuti come caregiver coloro che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. Laddove questa situazione persista da almeno 6 mesi, vi è la possibilità di andare in pensione con Quota 41 o l’Ape Sociale (e anche Opzione Donna nel caso delle lavoratrici).

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