Aumentano gli scontri tra Israele ed Hezbollah: la guerra presto potrebbe allargarsi al Libano, perché questa organizzazione paramilitare islamista fa così paura all’Occidente.
Gli Hezbollah sono sempre più vicini a una guerra aperta contro Israele, con gli scontri nel Sud del Libano che si stanno facendo sempre più frequenti tanto che il ministro della Difesa israeliano ha deciso di evacuare la città di Kiryat Shmona che si trova in prossimità del confine tra i due Paesi.
Nelle scorse ore gli Hezbollah con un comunicato stampa hanno condannato gli attacchi contro i civili e i giornalisti nella zona in prossimità della Linea blu che segna il confine tra Israele e Libano: “L’uccisione di civili e le minacce alla sicurezza del Libano non resteranno impuniti”.
Da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas, a seguito dell’attacco senza precedenti dei miliziani palestinesi, tutte le attenzioni sono puntate anche su Libano e Iran visto che il conflitto rischia seriamente di allargarsi a tutto il Medio Oriente.
Non a caso gli Stati Uniti hanno ammassato un numero impressionate di navi e aerei da guerra a largo di Cipro, con lo scopo che sarebbe quello di agire da deterrente per un escalation ma - e i fatti recenti lo dimostrerebbero con i sistemi di difesa americani che hanno intercettato alcuni missili lanciati dallo Yemen - questa presenza potrebbe essere anche la spia di come gli Usa siano pronti a intervenire subito in caso di escalation.
Ma perché c’è questo gran timore di un intervento degli Hezbollah in difesa dei “fratelli” palestinesi? Se Israele ha una netta superiorità militare nei confronti di Hamas, l’apertura di un secondo fronte potrebbe essere un problema per l’esercito israeliano anche perché i miliziani libanesi hanno a disposizione un arsenale ben più consistente rispetto ad Hamas.
I rischi di una guerra tra Hezbollah e Israele
Mentre Israele si appresta a dare il via all’invasione via terra della striscia di Gaza, le attenzioni sono rivolte anche a Nord dove gli scontri con gli Hazbollah si sono intensificati nelle scorse ore.
Come annunciato da giorni, l’operazione nella striscia di Gaza potrebbe essere la scintilla capace di allargare la guerra anche al Libano, ma non mancano segnali bellicosi anche da parte di Iraq e Yemen con l’Iran sempre sullo sfondo.
Al momento però la preoccupazione maggiore in Occidente è quella dell’entrata in guerra di Hezbollah, visto che la milizia scita libanese rispetto ad Hamas ha più truppe, un arsenale migliore e una profondità strategica data dal corridoio Libano-Siria-Iraq-Iran.
Come ha riportato El Pais “la sua principale risorsa è l’arsenale missilistico”. Infatti secondo il centro di ricerca israeliano Alma, Hezbollah “possiede diverse centinaia di missili ad alta precisione, circa 5.000 missili con una gittata superiore ai 200 chilometri (con il Fateh-110 in grado di raggiungere i 300 chilometri), circa 65.000 razzi con una gittata fino a 45 chilometri e missili con una gittata inferiore ai 200 chilometri, e circa 2.000 droni”.
In particolare destano preoccupazione i missili Fateh-110, anche perché alcune stime parlano di 150.000 vettori a disposizione dei miliziani libanesi.
Quanto ai numeri dell’esercito, Hezbollah di recente ha dichiarato di poter contare su 100.000 combattenti ma il loro numero dovrebbe essere molto inferiore. Si tratta però di guerriglieri avvezzi alla guerra visto il loro recente impegno anche in Siria.
Combattere una guerra in contemporanea contro Hamas a Sud ed Hezbollah a Nord potrebbe essere complicato per Israele, con gli Stati Uniti che non a caso sarebbero pronti a intervenire con le loro unità di stanza nel Mediterraneo Orientale e nelle varie basi dislocate in Turchia e in Medio Oriente.
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