Vale già oltre 6 miliardi di dollari e con la blockchain in prima fila manterrà un tasso medio annuo di crescita superiore al 44%. Il tema energia è sul tavolo, ma ci sono le risposte
5G, blockchain, realtà virtuale, intelligenza artificiale, machine learning: sono le tecnologie su cui si basa il Web3.0. La coda lunga di una digitalizzazione globale iniziata con la pandemia le ha rese dominanti e tutti i settori, dai servizi finanziari al retail, dai media alla sanità, dalle utility all’automotive, e anche le amministrazioni statali, le adotteranno.
Tanto che secondo Market Research Future alla fine del 2023 il settore delle tecnologie per il Web 3.0 varrà 6.187,3 milioni di dollari e crescerà con un CAGR (Compound annual growth rate, tasso medio annuo di crescita) del 44,6% fino al 2030, quando sfonderà il tetto degli 80 miliardi di dollari.
Cifre notevoli per uno scenario, prospettato dalla società di analisi indo-americana in un recente report, di cui bisogna prendere atto e analizzarne le determinanti.
Innanzitutto va sgombrato il campo dalle criptovalute, o quantomeno gli va dato un ruolo e non il ruolo: nel futuro del Web 3.0 ci saranno certo le crypto, ma non solamente loro.
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Secondo Market Research Future la tecnologia Web 3.0 sta preparandosi all’impennata in virtù della sua adozione da parte dell’industria produttiva e dei servizi nel suo complesso, dall’automotive alla sanità, che si appresta a tokenizzare le applicazioni.
Grande adopter del Web 3.0 sarà proprio quel settore finanziario che solo apparentemente e superficialmente si può considerare ostile alle crypto e conseguentemente alla blockchain.
Per l’analista la finanza decentralizzata ha un futuro, è il futuro. In primis perché accresce il livello di sicurezza insita nella blockchain, che garantirà processi a prova di errore, con prevedibile calo dei prezzi.
Alla stessa stregua il retail (e-commerce) trarrà vantaggio da transazioni più sicure e da nuovi servizi alla vendita, così come la sanità si appresta a rivoluzionare in senso decentralizzato il trattamento dei dati delle cartelle cliniche, beneficiando di un più alto livello di sicurezza.
Le blockchain e il problema energetico
Il principale problema della blockchain è l’ingente utilizzo di energia e al momento le crypto ne sono le maggiori richiedenti di consumo.
L’Università di Cambridge calcolato che oggi Bitcoin ha un consumo giornaliero di 11,2 GigaWattora (ma ha toccato picchi di 15,8 nel momento della massima quotazione nel 2021).
Se Bitcoin fosse un Paese sarebbe fra i primi 30 al mondo per consumo di energia, sorpassando l’Argentina (47 milioni di abitanti).
Il passaggio a un livello di consenso proof-of-stake, come testimonia il prossimo merge di Ethereum, più efficiente dal punto di vista energetico, e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile (già a buon punto: secondo il Bitcoin Mining Council le rinnovabili sarebbero utilizzate al 50%) sono fra le soluzioni.
Come sta il mercato Web 3.0
Per arrivare a stimare per il 2023 il valore di 6.187 milioni di dollari, lo studio di Market Research Future ha calcolato la crescita dei ricavi a livello globale, regionale e nazionale, segmentando il mercato web 3.0 in base al tipo di blockchain, applicazione, verticale e regione.
Quindi si parla di blockchain pubblica, privata, consorziata o ibrida. Le applicazioni sono le crypto, l’intelligenza artificiale conversazione, l’archiviazione di dati e transazioni, i pagamenti, gli smart contract.
I settori verticali sono i servizi bancari, finanziari e assicurativi, l’e-commerce e la vendita al dettaglio, i media, la sanità e i prodotti farmaceutici, l’IT e le telecomunicazioni.
Fra le realtà comprese nello studio ci sono Web3 Foundation (che nel 2020 ha lanciato la versione iniziale di Polkadot, un protocollo frammentato che consente alle reti blockchain decentralizzate di operare insieme, senza interruzioni e su larga scala), Helium Systems (che nel 2019, lanciò Helium Blockchain, una delle reti LoRaWAN pubbliche e decentralizzate più grandi del mondo), Ocean Protocol Foundation, Decentraland, Binance, Alchemy Insights, Antier Solutions.
Il mercato del web 3.0 è stato segmentato da Market Research Future in Nord America, Europa, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa e Sud America.
Nel 2023 il Nord America rappresenterà la quota di mercato più ampia di quasi il 56,2%, a causa di fattori quali la crescente adozione della tecnologia blockchain, l’innovazione in un ecosistema decentralizzato e il continuo aumento degli investimenti in startup web 3.0.
La regione dovrebbe registrare un CAGR del 41,2% e gli Stati Uniti daranno il maggior contributo al mercato blockchain del web 3.0 in Nord America, con una quota superiore al 97%.
Sempre l’anno prossimo l’Europa sarà seconda per quota di mercato, a causa della crescente domanda di tecnologia blockchain web 3.0 da diversi settori di utilizzo finale come il settore finanziario, media e intrattenimento, IT e telecomunicazioni, e-commerce e vendita al dettaglio.
Terza l’Asia-Pacifico, con la Cina che deterrà la maggiore quota di mercato nel mercato blockchain del web 3.0, il 57,1%.
Secondo Market Research Future il mercato della blockchain e del web 3.0 è altamente frammentato, a causa di un gran numero di attori locali negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania.
Si prevede che l’aumento dei finanziamenti in capitale di rischio e degli investimenti aziendali e pubblici nelle tecnologie DLT aumenterà l’adozione della blockchain nella logistica, nella distribuzione, nella produzione e nell’assistenza sanitaria.
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