Perché il prezzo del latte è destinato ad aumentare a dismisura e le possibili conseguenze

Alessandro Nuzzo

01/09/2022

Granarolo e il gruppo Lactalis hanno lanciato l’allarme sui continui rincari attorno alla filiera dei prodotti lattiero caseari con conseguenze pesanti per le tasche degli italiani.

Perché il prezzo del latte è destinato ad aumentare a dismisura e le possibili conseguenze

Non accenna ad arrestarsi l’inflazione nel nostro paese. Anche ad agosto l’asticella parla di un +8,4%, numeri che non si registravano dal 1985. L’aumento dei prezzi sta investendo un po’ tutti i settori, colpiti soprattutto dall’aumento vertiginoso del costo dell’energia oltre a quelli delle materie prime.

Aumenti che stanno mettendo in ginocchio numerose aziende, costrette inevitabilmente ad aumentare i prezzi finali. Uno dei settori maggiormente colpiti è quello lattiero caseario. Due colossi del settore come Granarolo e gruppo Lactalis hanno chiesto a gran voce provvedimenti urgenti da parte del Governo per scongiurare conseguenze ancora più disastrose per migliaia di imprese che compongono la filiera.

Secondo le due aziende, di questo passo il costo del latte, che ha subito già rincari record nei mesi scorsi, entro dicembre 2022 potrebbe aumentare ancora.

Una cosa inaccettabile per un bene primario e fondamentale per la dieta italiana. Vediamo tutto ciò che pesa sul prezzo finale del latte e quali conseguenze potrebbero esserci.

Il prezzo del latte rischia un nuovo aumento

Granarolo e gruppo Lactalis, solitamente aziende antagoniste sul mercato lattiero caseario, hanno fatto fronte comune dinnanzi ai continui aumenti dei costi di energie elettrica e delle materie prime.

L’inflazione ha toccato numeri a doppia cifra in quasi tutte le voci di costo che compongono la filiera del latte. Il costo dei mangimi per gli animali, complice anche il lungo periodo di siccità, ha toccato numeri record che ha costretto le aziende ad aumentare anche del 50% la valutazione del latte agli allevatori.

Poi c’è l’aumento di tutti gli altri componenti collegati alla commercializzazione del latte e derivati del latte come per il packaging. Ma a preoccupare maggiormente le aziende sono i costi delle bollette dell’energia elettrica che nelle ultime settimane sono ancora in aumento.

Per Granarolo solo per l’energia si tratta di un aumento del 200% nel 2022 rispetto al 2021 e il rischio è di arrivare a un ulteriore 100% nel 2023. Il gruppo Lactalis si accoda dichiarando incrementi del 220% rispetto al 2021 e una previsione del 90% per il prossimo anno.

Le imprese sono allo stremo. Questi colossi stanno cercando di limitare un impatto devastante sul mercato, accollandosi aumenti di spesa per evitare di pesare ulteriormente sul prezzo finale. Ma il costo del latte nei mesi scorsi ha già raggiunto quota di €1,75/1,80 al litro. Entro dicembre 2022 potrebbe superare la soglia dei 2 euro al litro. Inaccettabile per un bene primario.

«A oggi l’inflazione ha portato a un aumento di listino del 23/24% ma i costi energetici continuano a crescere in misura esponenziale. Chiediamo un provvedimento transitorio per contenere un aumento dell’inflazione scatenato prevalentemente da questioni geopolitiche e da evidenti fenomeni speculativi. Si rende necessario un intervento urgente del Governo», questa la richiesta univoca inviata da Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, e Giovanni Pomella, amministratore delegato di Lactalis Italia.

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