Perché è stato arrestato Puff Daddy

Ilena D’Errico

29/09/2024

Puff Daddy è stato arrestato con accuse molto pesanti, mentre le denunce e le indiscrezioni si moltiplicano. Cosa sta succedendo al secondo rapper più ricco del mondo?

Perché è stato arrestato Puff Daddy

Puff Daddy è stato arrestato il 16 settembre a Manhattan e dovrebbe restare in carcere sino al processo. I pubblici ministeri non hanno infatti ritenuto opportuno permettergli di uscire su cauzione, tenuto conto che il rapper non avrebbe avuto difficoltà a pagare qualsiasi cifra proposta. Basti sapere che la difesa aveva proposto una cauzione intorno ai 50 milioni di dollari, ma nulla è servito a convincere il tribunale, preoccupato per la possibilità di fuga e di reiterazione dei reati.

Ha “il denaro, il personale e gli strumenti” e la sua “disposizione alla violenza non può essere ragionevolmente impedita attraverso il rilascio su cauzione”. Così Sean Combs, questo il vero nome del produttore discografico, resta in carcere con accuse piuttosto pesanti. La vicenda sta suscitando un clamore mediatico senza paragoni ed è perfettamente comprensibile.

Lo scandalo coinvolge molte celebrità oltre al rapper più ricco del mondo, non mancando di toccare argomenti delicati e alcuni tra i reati più aberranti contemplati dagli ordinamenti, ma anche gossip, dubbi e indiscrezioni. Una vicenda complessa, a tratti oscura, che dovrà essere chiarita dagli organi competenti e forse neanche allora tutti i misteri ulteriori alla verità processuale saranno svelati. Proviamo a ricapitolare i fatti che hanno portato all’arresto di P Daddy, accusato di crimini quali: “tratta di esseri umani a scopo sessuale, lavoro forzato, rapimento, corruzione e ostruzione alla giustizia”.

Accuse che potrebbero costargli una sentenza a vita. Ovviamente, possiamo soltanto teorizzare finché non sarà concluso il processo. Soffermiamoci quindi sui passaggi che hanno portato all’arresto e sulle dichiarazioni delle vittime, tenendo conto della presunzione d’innocenza, quando non contrastante con gli elementi resi noti al pubblico.

La denuncia di Cassie Ventura

Cassie Ventura, cantante, attrice e modella statunitense, ha avuto una relazione di 13 anni con Diddy, in particolare tra il 2005 e il 2018. Nel novembre 2023 ha denunciato l’ex fidanzato per violenza fisica e verbale, anche a scopo sessuale, ma non ne è seguito un processo per via dell’accordo extragiudiziale tra le parti. Da questo momento, però, altre donne si sono fatte avanti denunciando il rapper per reati analoghi commessi con le stesse modalità.

Assunzione di droghe, in alcuni casi forzata, e costrizione ad avere rapporti sessuali con il producer e/o altri uomini, registrazione dell’evento e violenza fisica. Una lunga lista di (presunte) vittime che vede anche il nome del produttore Rodney Jones - “Lil Rod” - che ha accusato Puff Daddy di violenza sessuale e molestie.

Molte persone sembrano essere coinvolte nei reati, soprattutto per quanto riguarda l’adescamento delle vittime, di cui molte sarebbero minorenni, la somministrazione di sostanze stupefacenti e la registrazione degli atti sessuali (consenzienti e non) a scopo di ricatto. Tra questi, anche il figlio di P Daddy, Justin Combs.

Il video in hotel con Cassie Ventura

A Cassandra Ventura si deve un altro sofferto merito nella ricerca della verità. È stato infatti diffuso dalla Cnn un video di una telecamera di sorveglianza dell’hotel in cui la donna ha soggiornato insieme a quello che allora era il suo fidanzato. Nelle riprese del 2016 si vede chiaramente Cassie raggiungere l’ascensore con delle valige, salvo essere inseguita da Diddy e picchiata brutalmente.

Dopo la diffusione di queste immagini terrificanti, il rapper ha diffuso delle scuse pubbliche, dichiarando di necessitare un aiuto professionale e dicendosi profondamente dispiaciuto (qui potete trovare entrambi i video diffusi dalla Cnn). Prima di arrivare alle dichiarazioni pubbliche, tuttavia, c’è stato un tentativo di acquistare il materiale per impedirne la diffusione.

Cassie Ventura ha raccontato il retroscena dell’aggressione, dicendo che si trovava in albero costretta ad avere rapporti sessuali con alcuni uomini. Il tutto sotto lo sguardo del fidanzato, che l’avrebbe in seguito picchiata. Quando si è addormentato la donna ha approfittato del momento per fuggire, salvo l’epilogo andato in mondovisione.

La perquisizione e il sequestro

Nel mese di marzo 2024 gli agenti federali hanno perquisito le case di Sean Combs in Florida e in California, forse alla ricerca di prove dei reati di cui è stato accusato. Bisogna infatti sapere che non è stato rilasciato alcun commento pubblico sull’oggetto della perquisizione. Non è possibile sapere che cosa le forze dell’ordine stessero cercando e perché, perciò ulteriori dettagli sono mere supposizioni.

Secondo gli avvocati del rapper, che si attengono alla dichiarazione di innocenza dello stesso, si sarebbe trattato di un blitz ingiusto e basato su accuse infondate. Pare, comunque, che un esorbitante numero di oggetti sia stato sequestrato dalle proprietà di Combs: non solo telefoni, computer e centinaia di telecamere private, ma anche armi da fuoco con il numero di serie cancellato e quantità insolite di lubrificanti.

Quest’ultima circostanza è stata peraltro confermata dalla difesa di P Daddy, che ne ha motivato la quantità come semplice abitudine statunitense agli acquisti all’ingrosso, non negando l’utilizzo a fini sessuali ma riconducendolo ad attività consenzienti.

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