Perché il prezzo del petrolio continua a scendere

Tommaso Scarpellini

22 Novembre 2022 - 15:26

I recenti ribassi del prezzo del petrolio sembrano dovuti alla paura di una recessione e un appesantimento delle restrizioni in Cina. Cosa aspettarsi?

Perché il prezzo del petrolio continua a scendere

Le prospettive economiche pesano molto sul prezzo del petrolio e il timore di un possibile rallentamento globale sta spingendo il prezzo della materia prima verso nuovi minimi relativi. A peggiorare la situazione vi è anche il parallelo appesantimento delle restrizioni in Cina a causa di un aumento dei contagi nel Paese. A livello tecnico, il prezzo del WTI presenta un andamento complessivamente ribassista da giugno 2022 e le prospettive future sembrano non presentare spunti rialzisti.

Prezzo petrolio scende, paura per una recessione sempre più forte

I segnali riguardo l’inizio di un possibile scenario recessivo economico globale si fanno sempre più vivi. I recenti licenziamenti a catena da parte delle società big tech spaventano gli analisti in quanto nel passato hanno spesso funzionato da segnale anticipatore di un rallentamento economico, In parallelo, anche il mercato obbligazionario sembra presentare valori anomali che non fanno certo ben sperare sul futuro economico globale. Le materie prime reagiscono di conseguenza, ridimensionando le proprie valutazioni. Anche l’aumento del valore del dollaro incide tipicamente negativamente sul prezzo della materia prima poiché la rende relativamente più costosa.

L’ultima settimana si è caratterizzata per un leggero aumento del DXY, capace di spaventare molti trader che hanno deciso di alleggerire le loro posizioni sugli asset a esso dipendenti. Nello specifico, il petrolio WTI ha perso oltre il 20% dai massimi di giugno 2022 nonostante la scarsa offerta presente sul mercato. Questo fattore, unito a quelli menzionati, preoccupa molto riguardo il futuro economico dei Paesi occidentali.

La situazione in Cina incide negativamente sul prezzo del petrolio

Il prezzo del petrolio è molto sensibile a cambiamenti della domanda e dell’offerta. Ne è una dimostrazione la conseguenza derivante dallo scoppio della pandemia nel 2019-2020 in cui il prezzo del futures del petrolio ha raggiunto valori talmente bassi da arrivare in territori negativi. Per tale motivo in molti associano i recenti ribassi del prezzo come una conseguenza del peggioramento riguardo la situazione pandemica in Cina: il numero di casi ha superato i massimi di aprile, con focolai a Pechino e Shanghai. Gli esperti prevedono un forte ridimensionamento della domanda cinese che potrebbe provocare ribassi nel prezzo del petrolio. Goldman Sachs, ad esempio, ha tagliato ulteriormente le previsioni per il quarto trimestre passando a $100 a barile.

Il prezzo del petrolio può continuare a scendere?

Dopo il drastico crollo dovuto alla pandemia da Covid-19, l’offerta di petrolio non è riuscita a star dietro all’aumento della domanda causando un forte apprezzamento della materia prima. Con lo scoppio della guerra in Ucraina il prezzo ha superato addirittura i massimi del 2011 fra lo stupore di molti analisti.

Graficamente, sembra esistere ancora spazio per la continuazione del ribasso. Allo stesso modo, però, i Paesi produttori non sembrano per niente intenzionati ad aumentare la produzione, in quanto non solo ridurrebbe i loro margini di guadagno ma gli risulterebbe anche impossibile, dato il taglio degli ultimi anni della loro capacità produttiva. In sintesi, vi sono forze contrastanti e la previsione futura del prezzo del petrolio appare poco chiara. Per tale ragione molti trader si aspettando la formazione di una fase laterale piuttosto che un’inversione o una forte continuazione del trend ribassista.

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