Il prezzo del petrolio viaggia oltre i 65 dollari al barile, dopo aver toccato il picco di 70: cosa significa, davvero, questo rialzo per la ripresa economica?
Prezzo del petrolio in osservazione, mentre le quotazioni restano in crescita.
L’impennata di lunedì (a seguito dell’attacco in Arabia Saudita) e l’andamento positivo stanno focalizzando l’attenzione su come l’aumento dei costi energetici minacci di creare un freno alla ripresa economica globale e alimentando i timori dell’inflazione.
Cosa racconta, davvero, il prezzo del petrolio sulla ripresa economica globale?
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Le quotazioni Brent e WTI sono positive anche oggi, martedì 9 marzo. Nello specifico, la prima scambia a 69,19 dollari al barile con un +1,39% e la secondo a 65,85 dollari al barile (+1,23%) alle ore 12.15 circa.
Dopo essere cresciuto di oltre il 30% quest’anno grazie ai vincoli imposti all’offerta dall’OPEC e alla domanda in rilancio dopo la crisi più nera, un attacco missilistico su un importante impianto di esportazione dell’Arabia Saudita ha inviato il greggio Brent, il punto di riferimento internazionale, sopra i $ 70 a botte per la prima volta da gennaio 2020.
Un rally degno di nota, anche se si è poi affievolito.
Per gli economisti, ciò che conta è la causa dell’aumento dei prezzi, piuttosto che il prezzo stesso. Il balzo dei costi energetici sulla scia di una forte domanda normalmente indica una crescita robusta e resiliente, mentre un’impennata dovuta all’offerta ristretta potrebbe pesare su una ripresa.
Gli economisti di Morgan Stanley stimano che il petrolio avrebbe bisogno di una media di $ 85 al barile affinché il carico petrolifero globale aumenti al di sopra delle medie a lungo termine.
E lo stesso contesto economico dove questo avviene è importante. Gli esperti hanno ricordato, infatti, che:
“il carico petrolifero globale è salito l’ultima volta al di sopra della sua media a lungo termine nel 2005, ma in un contesto di forte crescita globale, le economie sono state in grado di resistere all’impatto dei prezzi del petrolio più elevati fino al 2007, quando la dinamica della crescita globale si stava già indebolendo eppure i prezzi del petrolio sono aumentati rapidamente”
Il petrolio e l’inflazione
Ora, il contesto economico nel quale si sta stabilizzando il rally petrolifero è quello della discussione su un potenziale aumento dei prezzi al consumo.
C’è il timore di una fiammata dell’inflazione. Il petrolio contribuirà? I costi del greggio e del cibo stanno entrambi salendo, anche se le due categorie sono le più volatili dei prezzi al consumo ed è più facile che il loro rialzo rimanga transitorio.
Sebbene anche i costi di case e semiconduttori siano in aumento, la tendenza prevalente a livello mondiale è ancora quella di una crescita dei prezzi ridotta. L’iperinflazione, a detta dei maggiori economisti, non è all’orizzonte. Nemmeno con il balzo del petrolio.
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