Piano Nato per la difesa dell’Europa spiegato in 3 punti

Giorgia Bonamoneta

3 Luglio 2023 - 23:50

La Nato si riunirà l’11 e il 12 luglio per discutere i futuri piani di difesa dell’Europa. Ecco i 3 punti fondamentali in agenda.

Piano Nato per la difesa dell’Europa spiegato in 3 punti

L’11 e il 12 luglio si riuniscono a Vilnius i vertici della Nato. La riunione definirà un piano per la difesa dell’Unione Europea. La riunione è molto attesa anche dall’Ucraina, che si aspetta un invito ufficiale per aderire a questa. Strategica per l’Ucraina anche la riunione in merito agli aiuti a lungo termine da stanziare per la guerra in corso.

Tra i temi trattati anche l’ingresso della Svezia nella Nato, osteggiata dalla Turchia e l’impatto che la Cina sta avendo sulla sicurezza europea. L’attenzione della riunione è però tutta focalizzata sulla revisione della macchina militare della Nato e i piani regionali.

Questi si dividono in 3: uno per il Nord, tra Atlantico e Artico europeo, uno per il centro, ovvero Baltico ed Europa centrale e uno meridionale per il Mediterraneo e il Mar Nero.
I risultati della riunione di metà luglio della Nato disegneranno i confini gli interessi futuri, definendo inoltre le indicazioni su come agire in caso di conflitto.

Il piano della Nato: più tensione, più truppe

La revisione dei piani per la difesa dell’Europa da parte della Nato coinvolgono anche le truppe. Al vertice Nato di Madrid dello scorso anno gli alleati avevano concordato di mantenere oltre 100.000 truppe pronte a schierarsi in meno di 10 giorni e altre 200.000 pronte in un mese. Si trattava già di un numero maggiore di truppe rispetto al passato, ma quest’anno sarà richiesto di impegnarsi con numero maggiore di truppe.

Da settimane infatti Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna si stanno esercitando per schierare con più rapidità i loro schieramenti. Sembra che anche in Italia eseguirà presto simili esercitazioni in Bulgaria. Lo scopo non è solo essere pronti, ma dimostrare alla Russia di esserlo.

Il piano della Nato: nuovi investimenti militari

Altro aspetto fondamentale che si discuterà in sede di riunione sono gli investimenti nella difesa. La difesa dell’Europa richiede armi pesanti, come jet, carrarmati e artiglieria e la Nato richiederà ai membri di impegnarsi ulteriormente in tal senso. Secondo quanto riportato dalla Nato ci sono almeno cinque priorità immediate da risolvere:

  • forze di terra pronte ad agire;
  • possedere sistemi integrati di difesa aerea e missilistica;
  • investire in potenza di fuoco a lungo raggio come i lanciarazzi;
  • essere in possesso di reti digitali che consentono di spostarsi sul campo di battaglia in modo rapido e sicuro;
  • logistiche e rifornimenti per grandi eserciti in tutta Europa.

L’elenco nasce dall’osservazione dei combattimenti e della logistica in Ucraina. Al momento la maggior parte degli eserciti europei non sembra aver messo una spunta a nessuno degli obiettivi sopra descritti, nonostante alcune eccellenze, come l’esercito finlandese. Altro problema da risolvere in sede di riunione sono le munizioni.

Il piano della Nato: adesione di nuovi membri

Infine c’è la questione dell’adesione di nuovi membri, come la Finlandia. Ogni adesione apre nuove opportunità e così anche l’ingresso della Finlandia alzerò gli standard della nato stessa, riordinando la geografia nordica e baltica.

In bilico invece l’accoglienza ufficiale della Svezia, messa in pausa dall’Ungheria e dalla Turchia dopo il rogo del Corano avvenuto durante una manifestazione nel Paese del Nord.

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