Trump ha un piano per cessare il conflitto in Ucraina che però non piace a Zelensky: l’unica alternativa però è lo scoppio di una guerra mondiale tra Russia e Nato.
Solo Donald Trump al momento sembrerebbe poter evitare una guerra mondiale tra Nato e Russia. Può sembrare paradossale per un ex presidente accusato in patria di aver “alimentato con le bugie la tentata insurrezione” a Capitol Hill e di aver “cospirato per frodare gli Stati Uniti”, ma l’amara realtà del conflitto in Ucraina è questa.
Per chi non lo sapesse il prossimo 5 novembre negli Usa si terranno le elezioni presidenziali che vedranno in campo di nuovo Joe Biden e Donald Trump, questa volta però a ruoli invertiti. Per i sondaggi il tycoon sarebbe in testa soprattutto in tutti i sei Stati considerati in bilico e che nel 2020 furono decisivi per l’esito del voto.
Di conseguenza al momento lo scenario più probabile Oltreoceano è che a partire dal 2025 sia di nuovo Trump l’inquilino della Casa Bianca. E qual è l’opinione di The Donald sulla guerra in Ucraina? Per l’ennesima volta l’ha ribadita il Washington Post che ha citato le solite fonti ben informate.
Se vincesse le elezioni Trump sarebbe pronto a chiudere la guerra in Ucraina in 24 ore, imponendo a Kiev la cessione del Donbass e della Crimea alla Russia pur di terminare il prima possibile il conflitto che va avanti da più di due anni.
Uno smacco - o una beffa - per Volodymyr Zelensky che, da quando gli è stato imposto da Usa e Regno Unito di non trattare con Mosca, ha ribadito sempre come l’unico obiettivo dell’Ucraina in questa guerra sia la riconquista di tutti i territori occupati, compresa quella Crimea dal 2014 de facto controllata dalla Russia.
Senza l’appoggio di Washington - e quindi della Nato - l’Ucraina non sarebbe in grado di affrontare un conflitto del genere e non potrebbe far altro che alzare bandiera bianca: ecco perché in Occidente si starebbero valutando tutte le ipotesi possibili pur di evitare una vittoria di Vladimir Putin, compresa quella della guerra mondale.
Una guerra mondiale per anticipare Trump?
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina sia gli Stati Uniti sia l’Europa hanno cercato di sostenere in ogni modo Kiev, specie dopo che Washington e Londra hanno imposto a Zelensky di non trattare con Putin facendo naufragare le trattative diplomatiche che erano state imbastite in Turchia poco dopo l’inizio del’invasione.
Al tempo stesso, nell’ultimo anno solo una minima parte dei soldi promessi sono effettivamente stati girati all’Ucraina, con lo stesso discorso che vale anche per le armi e le munizioni. Il risultato è che la Russia in vantaggio numerico e militare sta vincendo la guerra - a dirla tutta poco sarebbe cambiato anche con gli aiuti occidentali -, tanto che i generali ucraini hanno spiegato che presto il loro fronte potrebbe collassare.
Non sarebbe un caso così che diversi leader occidentali, da Macron a Tusk con il concetto che poi è stato espresso anche dal Pentagono, abbiano iniziato a ipotizzare un allargamento della guerra a tutta l’Europa pur di non far vincere Putin.
Il tempo però sembrerebbe stringere, visto che tra pochi mesi Donald Trump potrebbe tornare a essere il presidente degli Stati Uniti e imporre a Kiev una sostanziale resa con tanto di cessione di circa un quinto del proprio territorio.
In sostanza prima che si possa materializzare uno scenario del genere, l’Occidente potrebbe in qualche modo innescare una guerra mondiale potenzialmente nucleare, oppure sperare in una vittoria elettorale di Joe Biden che però non farebbe altro che prolungare l’agonia dell’Ucraina.
La guerra in Ucraina così allo stato delle cose sembrerebbe poter avere soltanto due epiloghi: la Russia sfonda e arriva fino a Odessa o Kiev e la Nato interviene militarmente per impedire che le truppe di Mosca possano non fermarsi e proseguire nella loro avanzata, oppure ci penserà Trump a imporre a Zelensky la cessione della Crimea e del Donbass.
Nel primo caso andremmo incontro a scenari potenzialmente apocalittici nel Vecchio Continente con anche l’Italia coinvolta, nel secondo la stoica resistenza del popolo ucraino diventerebbe di colpo vana: a prescindere, l’epilogo della guerra sarà una sconfitta per la diplomazia e per l’Occidente.
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