Perché il prezzo del petrolio sta crollando di oltre il 2%? I motivi che stanno affossando la quotazione del WTI e quella del Brent
Il prezzo del petrolio sta partecipando oggi al tonfo generalizzato dei mercati finanziari globali.
L’azionario, solo per fare un esempio, è stato messo in ginocchio dagli ultimi tweet di Donald Trump che ha minacciato l’introduzione di nuovi dazi contro il Messico (con ovvie ricadute su aziende esposte a quel mercato come FCA, crollata del 6% a Milano).
Un vero e proprio venerdì nero non soltanto per le borse internazionali, ma anche per il prezzo del petrolio: sia la quotazione del WTI che quella del Brent sono arrivate a bruciare più del 2% nelle ultime ore, incrementando le pressioni ribassiste sui titoli legati all’oil.
Perché crolla il prezzo del petrolio
Come hanno fatto notare gli analisti di Commerzbank, le quotazioni di WTI e Brent non hanno preso in considerazione i dati positivi e si sono concentrate su quelli più deludenti. La pressione sul greggio è aumentata in maniera considerevole.
“Questa reazione è tipica di un clima caratterizzato da grave pessimismo, come il fatto che gli attori del mercato si stiano concentrando attualmente solo sulla domanda ignorando il fatto che l’offerta rimanga limitata.”
Sul prezzo del petrolio si è abbattuta la scure di Donald Trump che ha minacciato il Messico con dazi del 5% pronti ad arrivare al 25% ad ottobre.
“I raffinatori importano circa 680.000 barili al giorno di greggio messicano. Le tariffe del 5% aggiungono un extra di $2 milioni al costo dei loro acquisti giornalieri.”
Questo attacco contro il Messico impegnerà gli Stati Uniti su un nuovo fronte. Negli ultimi mesi infatti è stata la guerra commerciale USA-Cina a tenere banco e a determinare le maggiori oscillazioni sui mercati finanziari globali.
I timori degli investitori relativi ad una possibile escalation e ancora ad una possibile recessione, hanno ripetutamente affossato non soltanto l’azionario. Il prezzo del petrolio ha dovuto fronteggiare persino le rinnovate tensioni tra gli USA e l’Iran, oltre che un nuovo aumento dei ritmi produttivi del Nuovo Continente.
Al momento in cui si scrive la quotazione del WTI e quella del Brent stanno bruciando più del 2% e stanno scambiando rispettivamente su quota $55 e $64.
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