Dipendenti e pensionati esclusi dalla proroga MEF al 20 luglio 2020: dovranno pagare saldo e acconto delle imposte dirette entro la scadenza originaria del 30 giugno, senza tenere in considerazione che sono ancora migliaia i lavoratori in cassa integrazione.
Proroga imposte al 20 luglio 2020, ma non per tutti: dipendenti e pensionati devono rispettare la scadenza “canonica”, dunque per la loro categoria paga il 30 giugno.
Questo sdoppiamento della scadenza è il risultato della proroga “selettiva” comunicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nella serata del 22 giugno.
La proroga delle imposte dirette e dell’IVA infatti interessa solo i soggetti ISA e i forfettari, lasciando fuori quindi dipendenti e pensionati.
È un momento di crisi economica per tutti, autonomi, partite IVA e dipendenti: secondo i dati INPS del 4 giugno 2020, sono ben 8.410.149 i potenziali beneficiari delle quattro tipologie di cassa integrazione.
Proroga imposte al 20 luglio 2020, esclusi dipendenti e pensionati: il 30 giugno si paga
La giungla delle scadenze fiscali si infittisce: il MEF ha comunicato, nella serata del 22 giugno, che è stata disposta la proroga delle imposte dirette e IVA al 20 luglio 2020:
“Per tener conto dell’impatto dell’emergenza COVID-19 sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e, conseguentemente, sull’operatività dei loro intermediari, è in corso di emanazione il DPCM che proroga il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA, per i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), compresi quelli aderenti al regime forfetario. Il termine di versamento in scadenza il 30 giugno sarà prorogato al 20 luglio, senza corresponsione di interessi.”
Solo i soggetti ISA e quelli aderenti al regime forfettario, però, possono beneficiare di tale sospensione.
Quindi, saldo e acconto delle imposte dirette dovrà essere versato:
- entro il 30 giugno da dipendenti e pensionati;
- entro il 20 luglio da soggetti ISA e forfettari.
La proroga operata dal MEF è destinata a una platea di circa quattro milioni di persone, escludendo lavoratori dipendenti e pensionati.
Atteso inoltre un dpcm che stabilisca in modo ufficiale tale proroga al 20 luglio.
La scadenza delle imposte dirette, lo ricordiamo, porta nelle casse statali circa 29 miliardi di euro in totale. Il prossimo 30 giugno saranno solo dipendenti e pensionati a pagare, ma il momento storico è difficile non solo per le partite IVA: secondo i dati INPS del 4 giugno, erano ben 8.410.149 i potenziali beneficiari delle quattro tipologie di cassa integrazione.
Proroga imposte al 20 luglio, fuori dipendenti e pensionati: per loro scadenza il 30 giugno 2020, con o senza cassa integrazione
Per i lavoratori dipendenti è il datore di lavoro che applica le trattenute sullo stipendio, ma dando uno sguardo ai dati INPS del 17 giugno, gli ultimi ad oggi disponibili, viene fotografata la seguente situazione:
Dati di sintesi delle prestazioni COVID:
Al 17 giugno, il numero dei lavoratori che non ha mai ricevuto almeno un pagamento, sulle domande presentate entro il 31 maggio, sono 25.768.
Sulla base di domande regolarmente presentate dopo il 31 di maggio, sono in attesa di essere pagati 356.939 lavoratori, che tuttavia hanno già ricevuto almeno un pagamento riferito a integrazioni mensili di periodi precedenti.
In allegato il documento INPS con tutti i dati di sintesi delle prestazioni Covid.
La proroga MEF quindi aiuta qualcuno, ma non tutti: sono in molti a sperare che nella processo di conversione in legge del decreto Rilancio venga attuata una proroga più estesa, intesa sia come beneficiari che come tempistiche, ovvero almeno fino al 30 settembre per poter pagare le imposte dirette.
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