Putin potrebbe attaccare l’Europa, secondo un servizio segreto europeo. Tra preoccupazioni e speculazioni, è emersa la data del possibile attacco.
Secondo il quotidiano Bild, Putin vuole attaccare l’Europa. Le fonti, un presunto servizio segreto europeo non meglio identificato, hanno confermato una data: tra il 2024 e il 2025.
La profezia, come quelle di Nostradamus o Baba Vanga per il 2024, sembra così richiamare a uno scenario di guerra allargata, ampia e forse totale. Ma quali sarebbero gli interessi russi per una simile scelta? La risposta, sempre proposta dal tabloid tedesco, è la fase di passaggio tra un presidente e l’altro negli Stati Uniti.
Infatti l’assenza di leader, a cavallo delle elezioni e i lavori di insediamento, sono presentati come il momento migliore per un attacco, perché Washington arriverebbe in aiuto degli alleati Nato europei in ritardo.
L’ipotesi di un attacco di Putin verso l’Europa resta vago, anche se in passato politici europei avevano espresso preoccupazione. La fotografia del campo di battaglia in corso in Ucraina non lasciano presagire però una potenza che può permettersi una guerra su ampia scala con Paesi preparati, ben armati e riposati.
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Profezia dell’intelligence: Putin attaccherà l’Europa
Il tabloid tedesco Bild ha lanciato la sua profezia di Natale: Putin vuole attaccare l’Europa. Le fonti, non meglio specificate, sembrano avere la certezza che accadrà.
Per supportare la tesi e dargli maggiore spessore, accanto alla volontà generica di un attacco è stata inserita una data. Mosca, secondo quanto si legge nel solo quotidiano tedesco - solito al racconto sensazionalistico, alle foto a tutta pagina (nudo femminile), immagini fake e campagne violente - potrebbe attaccare i territori dell’Unione nell’inverno tra il 2024 e il 2025.
Una data precisa, perché in questo periodo rientrano le elezioni e l’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti. Inoltre Putin spererebbe in un ritorno di Donald Trump, perché sotto la sua amministrazione tutto potrebbe accadere.
Segnali di allarme in Europa: cosa è stato detto
Se un attacco russo in Europa appare vago nelle motivazioni di Putin, negli scorsi mesi alcuni timori tra i politici europei non sono mancati. Tra questi il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, che temeva un attacco in Germania, in Moldavia e nei Paesi baltici. Per questo aveva richiesta di reintrodurre la leva obbligatoria nel Paese. La risposta della Germania è stata, dopo molte discussioni, quella di trasferire 4 mila soldati in Lituani entro il 2027.
Altre dichiarazioni preoccupate erano arrivate da parte dell’alto rappresentante della politica estera dell’Ue Josep Borrell. In un’intervista per il Guardian aveva commentato che:
Putin non può accontentarsi di una vittoria territoriale limitata e di un pezzo di Ucraina e lasciare che il resto dell’Paese appartenga all’Unione europea. Non rinuncerà alla guerra, soprattutto non prima delle elezioni americane, che potrebbero presentargli uno scenario molto più favorevole. Dobbiamo quindi prepararci a un conflitto di alta intensità per molto tempo.
Secondo Borrell quindi, l’Ue deve guardare al pericolo proveniente da una grande potenza che minaccia la democrazia, perché “se non cambiamo rapidamente rotta, se non mobilitiamo tutte le nostre capacità, lasceremo che Putin vinca la guerra in Ucraina”.
Al di là di preoccupazioni singole, gli esperti sembrano compatti nel dichiarare un attacco russo in Europa “irrealistico”. Sarebbe infatti assurdo muoversi ora che la Nato è sull’attenti o senza alleati disposti a farsi carico dell’attacco, considerando anche come la Cina sia più intenzionata agli scambi commerciali che alla guerra.
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