Quali multe puoi non pagare da gennaio 2025?

Ilena D’Errico

7 Dicembre 2024 - 00:37

Nonostante il nuovo Codice della strada e l’aumento delle sanzioni, anche da gennaio 2025 sarà possibile non pagare alcune multe stradali. Ecco quali.

Quali multe puoi non pagare da gennaio 2025?

Il 2025 si preannuncia un anno particolare per i conducenti italiani, che saranno alle prese con il nuovo Codice della strada in un momento delicato per la circolazione, quello delle festività. Tra regole più severe e sanzioni più elevate, restano comunque le ipotesi di prescrizione e decadenza che permettono ai più fortunati di non pagare le multe senza conseguenze.

Le controversie sulla riforma del Codice potrebbero nel corso dell’anno aprire ulteriori spiragli, soprattutto per quanto riguarda l’accusa di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e la presunta mancanza della proporzionalità delle multe. Per chiarimenti in proposito è ancora presto, ma ciò non toglie che a partire da gennaio 2025 potrebbe essere possibile non pagare alcune multe.

Le multe che puoi non pagare da gennaio 2025

Le sanzioni amministrative si prescrivono in 5 anni e ciò vale anche per le multe stradali. Il termine di prescrizione decorre dalla notifica del verbale oppure dall’ultimo atto interruttivo (come un sollecito di pagamento) che l’ha azzerato. Questa regola generale si applica a tutte le multe relative all’infrazione del Codice della strada, ma non bisogna dimenticare che a causa dei disagi correlati alla pandemia di Covid19 sono stati emanate delle proroghe dei tempi di accertamento per consentire agli enti creditori e agli agenti di riscossione di compiere le verifiche necessarie.

Trattandosi di norme emergenziali hanno avuto validità esclusivamente per il periodo interessato, tanto che attualmente le regole in vigore sono quelle generali. Per le multe stradali non pagate affidate all’Agenzia delle entrate riscossione tra l’8 marzo 2020 e il 31 dicembre 2021 è stata in particolare disposta una proroga di 24 mesi dei termini di prescrizione. Considerando i numerosi decreti sull’argomento e la complessità della questione è preferibile consultare un avvocato per verificare se la cartella esattoriale rientra in qualche tipo di eccezione.

Con l’inizio del 2025 ciò dovrebbe interessare un numero davvero esiguo di pratiche, pertanto si tratta di un anno importante dal punto di vista della prescrizione. Ovviamente, bisogna sempre tenere in considerazione gli atti interruttivi, che azzerano completamente la prescrizione facendola ripartire dall’inizio (in tal proposito si ribadisce che il termine è sempre di 5 anni).

Supponendo l’assenza di atti interruttivi - ipotesi assai rara - si prescriveranno a partire da gennaio 2025 le multe stradali ricevute nel 2020, così come le richieste di pagamento ricevute nello stesso anno da parte dell’agente di riscossione. Soltanto nell’ipotesi in cui il recupero del credito sia stato affidato nelle date sopraindicate potrebbe essere dovuta l’applicazione di una proroga di 24 mesi.

Gli atti interruttivi devono essere inviati tramite raccomandata a/r o pec al fine di provarne l’avvenuta notifica. L’eventuale mancato ritiro della raccomandata, come anche l’ipotesi in cui il contribuente non abbia letto l’email, non sono giustificazioni valide. Dal momento in cui la comunicazione è stata notificata presso la residenza o il domicilio (o l’indirizzo di posta elettronica certificata indicata all’Ader) si considera ricevuta.

La sentenza n. 24851/2010 della Corte di Cassazione, per esempio, ha stabilito che nemmeno il trasferimento della residenza anagrafica con invio della notifica all’indirizzo precedente è una causa di opposizione, quando è stato trascritto nei registri dello stato civile dopo la notifica del verbale. Se il cambio di indirizzo è stato ufficializzato prima, invece, la comunicazione si considera non ricevuta dal destinatario.

La prescrizione delle sanzioni non è però l’unica ipotesi in cui potresti non pagare la multa stradale senza alcuna conseguenza. La multa deve infatti essere notificata al conducente (ovviamente ciò non riguarda la contestazione immediata, ma ad esempio l’accertamento con autovelox) entro 90 giorni dalla violazione, che salgono a 360 per i conducenti residenti all’estero. Se il verbale viene inviato in ritardo la multa può essere contestata entro 60 giorni presso il Prefetto o entro 30 giorni presso il giudice di pace.

Nelle ipotesi di prescrizione, invece, l’opposizione può essere avviata in diversi momenti, come confermato dalla Corte di Cassazione. La soluzione migliore resta tuttavia quella di eccepire la prescrizione alla prima richiesta di pagamento ricevuta per evitare il complicarsi della controversia e soprattutto tutelarsi laddove la prescrizione non si sia effettivamente compiuta.

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